“Vi chiediamo di mettere fine alla guerra alle droghe e al regime proibizionista, e andare verso un sistema basato sulla depenalizzazione, regolamentazione, salute pubblica ed educazione. Gli ultimi 50 anni di questa politica hanno fallito, mentre hanno arricchito il crimine organizzato, hanno devastato vite umane e sono costati miliioni di euro. E’ arrivato il momento di adottare una politica efficace e a misura d’uomo.”
Nel giro di pochi giorni potremmo finalmente assistere all’avvio della fine della “guerra alle droghe”. Questa costosissima guerra contro la piaga della dipendenza dalle droghe ha fallito miseramente, mentre ha lasciato sul campo numerose vite umane, ha devastato intere comunità, e ha versato miliardi di euro nelle casse di violente organizzazioni criminali.
Gli esperti sono d’accordo nel sostenere che la politica più efficace sia la regolamentazione, ma i politici hanno paura di toccare l’argomento. Fra qualche giorno una commissione globale, cui parteciperanno fra gli altri i Capi di stato e i responsabili degli affari esteri di ONU, UE, USA, Brasile, Messico e molti altri, romperà il tabù e chiederà pubblicamente un nuovo approccio, che comprenda la depenalizzazione e la regolamentazione delle droghe.
Questo potrebbe essere un momento cruciale, di quelli che capitano rarissimamente; se però saremo in molti a chiedere la fine di tutta questa follia. I politici dicono di capire che la guerra alle droghe ha fallito, ma ritengono che l’opinione pubblica non sia preparata per l’alternativa. Dimostriamo loro che siamo pronti ad accettare solo una politica sana e umana: lo esigiamo. Clicca a destra per firmare la petizione e condividerla con tutti: se raggiungeremo 1 milione di voci, la consegneremo personalmente ai leader mondiali presenti alla commissione globale.
E’ da 50 anni che l’attuale politica sulle droghe ha fallito con chiunque e ovunque, ma il dibattito pubblico si è impantanato nella palude della paura e della disinformazione. Tutti, persino il dipartimento ONU sulle Droghe e il Crimine, che è responsabile dell’implementazione di questa politica, ritengono che l’utilizzo di militari e poliziotti per bruciare le fattorie della droga, la caccia ai trafficanti, e il carcere per gli spacciatori e i drogati, siano uno sbaglio che stiamo pagando molto caro. E con il costo enorme in termini di vite umane, dall’Afganistan al Messico agli USA, il traffico illegale di droga sta distruggendo paesi in tutto il mondo, mentre la dipendenza, le morti per overdose e le infezioni di AIDS/HIV continuano a crescere.
Nel frattempo i paesi che non usano il pugno duro, come la Svizzera, il Portogallo, l’Olanda e l’Australia, non hanno registrato l’esplosione nell’uso di droghe che i promotori della guerra alle stesse avevano predetto. Al contrario, hanno visto un declino significativo dei crimini legati alla droga, delle dipendenze e delle morti, e sono in grado di focalizzarsi esclusivamente sulla lotta contro gli imperi del crimine.
Lobby molto potenti stanno cercando di ostacolare la via del cambiamento, inclusi i militari, le forze dell’ordine, e i dipartimenti carcerari, i cui budget sono ora in pericolo. E i politici temono che gli elettori li mandino a casa se sosterranno politiche alternative, perché potrebbero apparire deboli nelle politiche sulla sicurezza. Ma molti ex Ministri sulle droghe e Capi di stato si sono espressi in favore della riforma non appena hanno lasciato il loro incarico, e i sondaggi dimostrano che i cittadini in tutto il mondo sanno che le politiche attuali sono un disastro. Sta arrivando l’ora delle nuove scelte, particolarmente nelle regioni devastate dal traffico di droga.
Se nei prossimi giorni riusciremo a creare un appello globale in favore delle dichiarazioni coraggiose della Commissione Globale sulle Politiche sulla Droga, potremo essere più forti delle scuse per il mantenimento dello status quo. Le nostre voci hanno in mano la chiave del cambiamento: firma la petizione e fai il passaparola.
Abbiamo la possibilità di cominciare il capitolo conclusivo di questa “guerra” brutale che ha distrutto milioni di vite. L’opinione pubblica globale determinerà se questa politica catastrofica sarà fermata o se i politici sgattaioleranno via dalla riforma. Attiviamoci immediatamente per spingere i nostri leader, esitanti dal dubbio e dalla paura, fino alla ragione.