18 Febbraio 2009
Il signor El-Khayari era stato invitato da Encod a partecipare ad una delegazione al summit delle Nazioni Unite sulle droghe a Vienna dall’11al 13 marzo
Per informazioni più dettagliata: Freechakib.com
Le autorità marocchine dovrebbero svelare immediatamente dove si trova l’attivista dei diritti umani, Chakib el-Khayari, che si era presentato alla polizia giudiziaria a Casablanca il 17 febbraio 2009, in seguito di un mandato di comparizione e che da allora non è stato né visto né sentito. All’alba dei poliziotti in borghese hanno perquisito la casa della famiglia di el-KhiariNador sequestrandogli il computer e dei documenti, come hanno riferito alcuni membri della sua famiglia.
El-Khayari, 30, é presidente della Associazione indipendente dei diritti umani nel Rif e si espresso sempre in maniera aperta su temi sensibili che toccano questa regione costiera del Marocco settentrionale, incluso il traffico illegale di droghe e l’emigrazione in Europa di Marocchini e di africani sub-sahariani. Lui aveva discusso questi temi in un programma televisivo marocchino il mese scorso. El-Khiari parla anche in difesa dei diritti culturale della popolazione Amazigh (Berbera) del Marocco.
“El-Khayari é un attivista molto conosciuto dei diritti umani in una regione che affranta molte sfide” ha affermato Sarah Leah Whitson, direttrice per il Medio Oriente e l’Africa di Human Rights Watch. “Le autorità dovrebbero seguire la legge marocchina e svelare immediatamente dove lui é detenuto. Esse dovrebbero anche rilasciarlo celermente a meno che non lo accusino di un reato riconoscibile.”
Il mandato di comparizione dell’ufficio nazionale della polizia giudiziaria che el-Khiari aveva ricevuto il 16 febbraio a Nador non specificava la sua motivazione o qualche relazione con accuse o inchieste. I colleghi a Nador affermano che lui era rimasto in contatto con il cellulare fin quando non si è presentato alla polizia il 17 febbraio, periodo dopo il quale non era più raggiungibile. Il codice di procedura penale marocchino permette alla polizia, con l’approvazione dell’Ufficio del Pubblico Ministero, di porre una persona sospettata di reati di terrorismo in uno stato di carcerazione preventiva (garde à vue) fino a 72 ore. Tuttavia, i poliziotti sono tenuti ad informare la famiglia del sospetto immediatamente dopo il fatto.
I familiari di El-Khayari non hanno saputo nulla di dove si trovi, ha affermato Amine El-Khayari, il fratello più giovane di Chakib. Amine, che era presente in casa durante la perquisizione della polizia, ha affermato che circa 10 persone in abiti civili erano presenti e che avevano avuto ordini di fare così. Si erano comportati cortesemente, ha detto, ma non senza mostrare un mandato.