Spaccio al livello 57, Picciolo condannato a 6 mesi
24 luglio 2009
Di: DIRE.GIOVANI
Bologna, 24 lug. – Si è concluso il processo per i sei attivisti del Livello 57 imputati di spaccio di droga all’interno dei locali del centro sociale di Bologna. L’esito del rito abbreviato che si è svolto davanti al gup Alberto Gamberini è di tre assoluzioni e tre condanne.
I condannati per detenzione a fini di spaccio sono il leader storico Rosario Picciolo, Alessandro Sponziello e Alessandro Pancaldi: per loro sei mesi di carcere (pena sospesa) e una multa di 1.400 euro. La condanna si riferisce però a uno solo degli episodi contestati dalla Procura di Bologna (a indagare fu il pm Paolo Giovagnoli, ora capo a Rimini), ovvero alla serata del 15 novembre 2005, in cui al Livello 57 si celebrava la cosiddetta “Festa del raccolto”.
Per tutti gli altri episodi è arrivata l’assoluzione, spiega il legale di Picciolo Elia De Caro, così come, per tutti, “è caduta l’imputazione dell’articolo 79, cioè quella di aver adibito un locale pubblico a luogo di spaccio”. Le assoluzioni sono per Maria Pia Scarciglia, Michele Manca e Paola Panzini.
L’avvocato De Caro, in attesa di leggere le motivazioni che arriveranno entro 90 giorni, si dice “soddisfatto” per la sentenza, che, dice “ha portato un “netto ridimensionamento” rispetto al prospetto dell’accusa. Nella scorsa udienza, la Procura aveva chiesto cinque condanne (e l’assoluzione per Panzini) con pene severe: tre anni e 10 mesi e quattro anni e tre mesi.
Il pm Giovagnoli, nel corso dell’inchiesta, aveva raccolto una lunga lista di informative dei Carabinieri, che, in borghese, hanno testimoniato di aver acquistato droga nei locali del centro sociale. Il 25 maggio 2006 scattarono le perquisizioni nelle sedi del Livello in via Stalingrado e in via Battirame, a cui seguì, il 26 luglio, il sequestro dei locali.
Nella sera della “Festa del raccolto”, l’episodio per cui Picciolo e gli altri due attivisti sono stati condannati, ricorda il legale De Caro, all’interno del locale vennero venduti, a fronte di un’offerta libera, “alcuni frammenti di cannabis, scarti di lavorazione tessile della canapa”.
Relativamente a quella serata, spiega ancora il legale, nel fascicolo finirono 14 reperti di cannabis: “Si trattava di quantitativi minimi, al di sotto del limite previsto dal codice penale. La legge però punisce sempre e comunque la cessione”. Tuttavia, ci tiene a sottolineare De caro, “è stata escluso l’acquisto di anfetamine, come aveva prospettato l’accusa”.
Il legale riconosce che quello che avvenne la sera del 15 novembre 2005 “va al di là della strategia di riduzione del danno prevista dalla legislazione italiana”, ma ricorda che “le serate erano sorvegliate da un servizio di due buttafuori. Mi chiedo se sia lecito esigere, da una semplice associazione culturale, un controllo o un servizio d’ordine superiore a questo”.
Gli autori degli spacci contestati dalla Procura (ne vennero documentati anche la sera di Capodanno e del 15 gennaio 2006), nel corso delle indagini non vennero mai individuati. Il pm Paolo Giovagnoli ha chiesto il rinvio a giudizio per Picciolo e gli altri cinque imputati in virtù del loro ruolo: Picciolo è il presidente del Livello 57, gli altri sono stati considerati organizzatori delle serate.
Scarciglia, che venne arrestata nel corso delle perquisizioni del 25 maggio 2006 (vennero trovati hashish ed ectasy), era il legale dell’associazione: passò otto mesi agli arresti domiciliari in carcere in custodia preventiva. Oggi è stata assolta.