Fonte: Partito Erba Libera
1.3.2011
Caso Pellegrini: Nuova condanna per coltivazione di Cannabis
Nuova condanna per coltivazione di Cannabis, nonostante lo stato di necessità ed il fine terapeutico.
Lo scorso giovedì mattina (24 febbraio 2011) a Chieti, si è svolta un’altra puntata della infinita ed incredibile saga giudiziaria del pianista-pittore teatino Fabrizio Pellegrini, affetto da fibromialgia e da altri disturbi muscolo-scheletrici, con a carico molti procedimenti e condanne (finora tutte in primo grado) per autocoltivazione casalinga di cannabis.
Purtroppo anche questa puntata si è conclusa con l’abituale sentenza: condanna!
Due anni di reclusione, 5.000 euro di multa (non male come trovata verso un paziente che si trova sotto processo a causa della sua impossibilità di pagare i 300 euro mensili per il farmaco legale); pagamento delle spese processuali; sospensione della patente di gu! ida per un anno…
(Leggere il articolo completo)
Esprimiamo la nostra totale solidarietà a Fabrizio e ancora una volta vi invitiamo a far sentire la voce dell’indignazione con una operazione massiccia di MAILBOMBING!
Inviamo centinaia di mail a:
[tribunale.chieti@giustizia.it
>tribunale.chieti@giustizia.it ]
[redazione@giustizia.it
>redazione@giustizia.it ]
[posta@associazionemagistrati.it
>posta@associazionemagistrati.it]
[redazione@ilcapoluogo.it
>redazione@ilcapoluogo.it]
[redazione@ilquotidianodabruzzo.com
>redazione@ilquotidianodabruzzo.com]
[red.chieti@ilcentro.it
>red.chieti@ilcentro.it]
[ladenuncia@ilmessaggero.it
>ladenuncia@ilmessaggero.it]
Egregi Sigg.ri Giudici e Spett.li Redazioni,
Vorremmo esprimere la nostra indignazione per l’ennesima condanna inflitta a Fabrizio Pellegrini, poiché riteniamo che ogni persona, in piena coscienza e responsabilità, abbia il diritto di scegliere insieme al suo medico la terapia che ritenga più idonea per superare i disagi provocati dalle malattie di cui soffre, come previsto dalla legge. Allo Stato Italiano, a tutti noi, questa decennale persecuzione di un malato sta costando molto di più che non erogare la cura prescritta, per non parlare delle conseguenze sull’attività lavorativa e sulla vita familiare e di relazione del malato. A questo proposito vogliamo riportare quanto garantito dalla nostra Costituzione:
Art. 32.
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Ora che le udienze si sono già tenute e possiamo rompere il riserbo, invitiamo i Sigg.ri Giudici ed i Sigg.ri Giornalisti a voler coerentemente e correttamente sin d’ora applicare, ed informare, circa quanto previsto dalla Costituzione della nostra Repubblica, cioè l’indiscutibile rispetto per ogni persona umana ed il suo stato di salute; e circa gli articoli 51 e 54 del nostro Codice di Procedura Penale, che prevedono la non punibilità per reati commessi nell’esercizio di un diritto primario, o in stato di necessità.
Non riteniamo consono al concetto di Giustizia e di Informazione continuare a creare inutili problemi a persone che vivono già in condizioni di difficoltà, e reclamando l’applicazione del buonsenso auguro, per il bene di tutta la collettività, che venga superato al più presto possibile il carattere discriminatorio, repressivo e socialmente devastante della legge “Fini-Giovanardi”, dei cui effetti è emblematico il caso del pianista teatino affetto da fibromialgia.
Vi ringraziamo per l’attenzione.