Fonte: Overgrow.it
14 marzo 2012
Di Carmagnola, ASCIA
Forse non eravamo poi così tanti, ma era importante starci. Forse anche a causa di una non perfetta organizzazione da parte dei promotori ed una quasi assenza di pubblicità da parte dei media e internet, se si esclude quella fatta da noi e dalle associazioni presenti a Vienna.
Il lavori del Drug peace Festival, sono iniziati in mattinata venerdì 9 marzo, con una conferenza stampa presso il famoso cafè Landtmann di Vienna, dove sono intervenuti i delegati di Encod, tra cui l’italiano Enrico Fletzer, e le rappresentanze delle associazioni europee che partecipavano.
Si è proseguito nel pomeriggio, presso l’università di Vienna, con la proiezione di alcuni filmati, tra cui anche il film ‘L’era Legale’, e l’intervista documentario all’organizzazione del festival Reggae Rototom.
Sabato mattina abbiamo spedito al quartier generale dell’UNODC il bollettino degli arresti del 2011 e una raccolta di testimonianze sull’ingiustificata repressione in atto in Italia a danno di semplici coltivatori e consumatori in proprio e saranno due documenti che debitamente protocollati dovranno essere messi agli atti della corrispondenza effettuata e ricevuta durante il meeting e con questo gesto abbiamo voluto simbolicamente affermare la nostra presenza e la nostra vigilanza sui lavori della conferenza.
Sabato pomeriggio la manifestazione pubblica nelle strade della capitale austriaca, partita da Schwedenplatz, iniziata alle ore 14 ed è terminata dopo 3 ore sotto la sede dell’ONU al Vienna International Centre.
Fin dall’inizio era evidente di come le forze dell’ordine austriache fossero state esageratamente messe in allerta per una manifestazione festaiola e pacifica e il numero degli agenti e delle auto della polizia era suppergiù uguale a quello dei manifestanti. Ma nonostante la forte imponenza della Polizia austriaca, si notava il magggiore clima di tolleranza che si respirava nella capitale d’oltralpe.
Si è ripetuta in qualche modo la sintesi della manifestazione per i diritti dell’uomo che si è svolta a Roma il 10 dicembre scorso e come lì, pochi erano i manifestanti, ma forte era rappresentato il vasto ed eterogeneo panorama del mondo antiproibizionista.
A livello internazionale erano presenti le delegazioni di ENCOD, Piraten Partei, Medijuana e gli austriaci di Legalize, ma la rappresentanza più nutrita era quella italiana a dimostrazione di come la Fini-Giovanardi sia il collante dei vari disagi espressi dalle associazioni.
Erano presenti le delegazioni di PIC (Pazienti Impazienti Cannabis), L’Associazione Luca Coscioni, Canapuglia, Osservatorio Antiproibizionista – Canapisa, la rete dei Centri Sociali (Livello 57, Forte Prenestrino, etc), MMM, Rototom, e naturalmente noi di ASCIA, in rappresentanza di centinaia di migliaia di persone assurdamente criminalizzate dalla legislazione italiana sulle droghe. Era inoltre presente una delegazione dei NO TAV.
Terminata la marcia verso la sede dell’UNODC, una rappresentanza italiana si è diretta verso l’ambasciata italiana di Vienna, per cercare di consegnare i dossier, ma l’assenza di qualsiasi impiegato all’interno dell’edificio della rappresentanza italiana ci ha fatto desistere, non senza aver lasciato degli striscioni all’ingresso.
Ora dobbiamo aspettare che i lavori finiscano e che escano le nuove indicazioni per la politica sulle droghe per poter pianificare una strategia di azione, per ora gli abbiamo solo ricordato che ci siamo, e ci saremo fino a quando le cose non cambieranno!
ASCIA