VERSO VIENNA 2012:
OCCUPIAMO L’ UFFICIO DROGHE E CRIME DELL’ONU!
10-16 Marzo 2012, Vienna, Austria
CSOA Forte Prenestino
Sono passati 6 anni dall’introduzione della legge Fini-Giovanardi sulle
droghe, una legge che solo nel 2010 ha portato in carcere 26.096
persone, accanendosi su consumatori, piccoli coltivatori e
microcriminalità, mentre ha rafforzato e consolidato il controllo sul
territorio delle narcomafie. L’esperienza ci ha dimostrato che il
proibizionismo non funziona e non conviene, se non alla grande
criminalità che ne ha ricavato la terza impresa più redditizia al mondo,
dopo quella alimentare e dei carburanti: non ha diminuito il consumo di
droghe, non ne ha ridotto i danni, non ha sviluppato la consapevolezza
nell’uso delle sostanze stupefacenti, è causa di drammi umani e sociali,
reprimendo, criminalizzando ed arrestando larghi strati della
popolazione.
Le leggi proibizioniste sono più pericolose delle droghe stesse:
uccidono, generano ignoranza e clandestinità, e rendono impossibile
qualsiasi controllo sulla qualità delle sostanze in circolazione, con
conseguenze gravissime per la salute. Oltre a riempire le carceri al limite dell’emergenza umanitaria.
L’apparato proibizionista costa alla collettività migliaia di miliardi
di euro ogni anno, sia per l’attività di repressione e controllo sia per
la “gestione” in stato di detenzione di decine di migliaia di persone,
incarcerate solo in virtù di questa unica legge (quasi il 40%
dell’intera popolazione carceraria!). Può essere messo alla stregua
delle spese militari per la sua mancanza di senso, soprattutto in un
momento di contrazione economica come questo.
Per tutte queste ragioni, e dopo il conclamato fallimento della “war on
drugs” nell’estirpare le sostanze psicoattive dal pianeta,
l’antiproibizionismo rappresenta in misura sempre maggiore l’unica
scelta razionale, basata sull’evidenza scientifica, non condizionata da
integralismi e ideologie e non dettata da interessi politici ed
economici.
Antiproibizionismo come possibilità di emersione da attività
clandestine e occasione di “lavoro regolare” per migliaia di persone,
oggi arruolate nelle fila della criminalità, e anche fonte di entrate
per lo stato (questo punto è stato oggetto di studi approfonditi
all’estero, soprattutto negli USA, visto l’enorme volume di affari che
ruota intorno al mercato delle sostanze stupefacenti..)
Antiproibizionismo come futuro ecosostenibile e contributo alla
salvaguardia del pianeta: dalla canapa si possono produrre carta di
ottima qualità (senza abbattere un albero), tessuti naturali e
resistenti, materiali per l’edilizia ed ottenere carburante e
combustibili a minor impatto ambientale.
Antiproibizionismo per restituire alle persone la libertà e la dignità
di scegliere come curarsi ed alleviare i propri dolori, sottraendosi
alla speculazione economica sulla sofferenza e al monopolio delle case
farmaceutiche (dalla cannabis si ottengono medicinali naturali ed
efficaci per tantissime patologie).
Antiproibizionismo come libertà individuale di ricercare il proprio
piacere in modi differenti, senza moralismi né pregiudizi, col solo
limite di non arrecare danno ad altri…
Con la Cannabis Cup il csoa Forte Prenestino vuole gridare con forza il
proprio sostegno a tutti i coltivatori che quotidianamente, con
coscienza e determinazione, affermano la propria autonomia etica,
culturale ed economica sottraendosi al mercato di narcomafie e case
farmaceutiche i cui proventi finanziano guerre, dittature, devastazioni
ambientali, omicidi di stato.
E’ giunto il momento che tutti, consumatori e sostenitori della
cannabis, si attivino, in maniera creativa e sconvolgente, per opporsi
ad una legge proibizionista che criminalizza e lede la nostra libertà di
scelta.