BOLLETTINO DI ENCOD SULLE POLITICHE DELLE DROGHE IN EUROPA
NRO 61 MARZO 2010
PIU’ VICINI ALLA VERITA’
Dall’otto Marzo al 12 Marzo 2010 , la Commissione delle Nazioni Unite sulle Droghe (CND) si riunirà per il suo incontro annuale a Vienna, per valutare i risultati della attuale strategia di controllo delle droghe. L’obbiettivo dichiarato di questa strategia è di ridurre la produzione, il commercio e la domanda di droghe illegali. La verità è che non ci sono affatto risultati positivi di questa strategia.
Il 23 Febbraio 2010, durante l’audizione pubblica sulle politiche delle droghe della Unione Europea che Encod ha organizzato con altri nel Parlamento Europeo, Carel Edwards,il direttore della Drugs Coordination Unit della Commissione Europea aveva affermato che: “ La repressione non funziona. Noi ora ne sappiamo abbastanza per tirare questa conclusione.”
Dal Marzo del 2009, la Commissione Europea aveva in suo possesso un rapporto sull’impatto delle politiche delle droghe sul mercato globale delle droghe illecite dal 1998 al 2007. Questo rapporto tira le seguenti conclusioni: le attuali politiche delle droghe, basate sulla proibizione, falliscono nel diminuire la offerta e la domanda di droghe e stanno causando danni agli individui e alla società nel suo insieme..
Una delegazione di ENCOD sarà pure presente nel prossimo incontro di Vienna, per ricordare ai delegati dei governi che essi sono presenti per proteggere la loro gente contro i pericoli, non per esporli a questi pericoli.
Il 4 Marzo, i membri di Encod organizzeranno una protesta alla Ambasciata di Malesia a Parigi come a Londra. Nella stessa giornata una lettera aperta al governo malese sarà pubblicata nella stampa malese per chiedere una immediata cessazione della pena di morte per le persone incriminate per droga.
La verità della dichiarazione che noi abbiamo fatto per molti anni, che la proibizione è la vera minaccia per la società , sta diventando tanto evidente quanto il fatto che il sole sorge ogni giorno. La proibizione delle droghe risulta in immensi profitti illegali, perturbando l’economia, corrompendo le autorità e rinforzando i gruppi armati. Essa causa ed aumenta la esclusione sociale e lo stress individuale.
La spesa pubblica totale che è necessaria per mantenere la proibizione sulle droghe solo nella Unione Europea è stimata ( in termini prudenti) sui 40 bilioni di euro oppure di 80 euro spesi per persona all’anno. In tempi di crisi economica noi non possiamo più permettere che una tale cifra sia sprecata per una politica che chiaramente non ha alcun tipo di beneficio, e che allo stesso tempo produce problemi e danni per milioni di individui:
Il rapporto Reuter Trautmann espone quindi queste verità. Quelli che accettano la verità scientifica non possono più negare come la proibizione delle droghe si sia dimostrata una falsa teoria. Un framezzato per la produzione legale e la distribuzione delle droghe è il solo modo ragionevole ed effettivo per ridurre i problemi collegati alle droghe, ridurre il crimine organizzato e raccolgiere introiti fiscali da investire in salute, educazione e programmi sociali.
La questione non è se, ma quando. Per accelerare la fine della proibizione, noi dobbiamo continuare con determinazione a perseguire due obbiettivi: discreditare il regime proibizionista, assicoruandosi che esso non abbia alcun modo di rinnovarsi e di incoraggiare la gente che vuole una altra politica di alzare la voece e di domandare un cambiamento.
Quando il senso comune inizierà a governare il mondo della politica delle droghe, e il mondo in generale?
Leggete tutto in proposito nel prossimo bollettino di Encod.
di Joep Oomen, con l’aiuto di Peter Webster