IL BOLLETTINO DI ENCOD SULLE POLITICHE DELLE DROGHE IN EUROPA
FEBBRAIO 2013
2013, L’ANNO PRIMO DELLA REGOLAZIONE DELLE DROGHE
L’anno scorso, ENCOD è stata tra quelle organizzazioni che hanno lottato per fare in modo che il Forum Società Civile sulle politiche delle droghe nella Unione europea non si sarebbe trasformato in un fiasco completo. Anche se noi abbiamo deciso di rompere il consenso sulle raccomandazioni finali rivolte alla commissione della Unione Europea, ci siamo associati ad una lettera allegata che caldeggiava dei passaggi verso un approccio più equilibrato rispetto alle misure di riduzione del danno e per una politica sulle droghe basata sulla evidenza scientifica.
All’interno della UE, il Forum Società Civile, noi siamo percepiti come la “ spina sul fianco”, che è il risultato dei nostri sforzi volti a fare in modo che le voci dei senza voce possano essere ascoltate e rappresentate, mentre garantiamo che tutta la informazione utile proveniente da tutti questi meeting venga passata alla gente organizzata a livello di base.Ogni singolo cittadino, anche i funzionari pubblici, dovrebbero riconoscere per che cosa si batte ENCOD , leggendo il suo “Codice di condotta“. Mentre la mancanza di trasparenza sta indebolendo le regole democratiche.
L’anno scorso, ENCOD è stata tra quelle Organizzazioni non governative che hanno partecipato alla Commissione sulle Droghe Narcotiche delle Nazioni Unite, inclusi i dibattiti e i rinfreschi nei corridoi, e come sempre nel corso di questo meeting di alto livello abbiamo svolto il ruolo del “sassolino nella scarpa”.Monopolizzando delle sessioni della società civile con degli input come la presentazione dei “Cannabis Social Club” e di altri modelli alternativi come gli “Amici della Foglia della Coca”,facendo delle domande sull’attuale classificazione della cannabis che va rivista, o spingendo Yuri Fedotov( capo dell’ufficio droga e crimine N.d.T.) nel corso della sua conferenza stampa a rispondere a questioni quali : “sarebbe disposto a spingere la Russia verso un approccio umano sulle droghe con programmi di riduzione del danno?” ” Gli stati degli USA che hanno passato delle leggi per l’uso medico della cannabis stanno rompendo le convenzioni delle Nazioni Unite?” E infine: ” Verrà fatta pressione da parte del’ INCB verso gli USA per impedirgli di boicottare le attuazioni delle convenzioni ONU come hanno fatto contro i coffee shop nei paesi bassi?”
Nell’aprile 2012,per la prima volta nel corso di un meeting ufficiale, il presidente statunitense ha ascoltato i suoi colleghi guatemaltechi,honduregni,colombiani e messicani che volevano che considerasse fallita la guerra alle droghe e che doveva esser progettata una politica diversa. Anche se Obama si rifiutava di parlare di legalizzazione , lui ha dichiarato che il dibattito era ora aperto.
Mentre tutti hanno saputo dei passi indietro dei Paesi bassi sull’introduzione di un cosiddetto “tesserino per l’erba”, un argomento che ha anche prodotto un forte movimento di opposizione contro questa ed altre misure, con i sindaci di alcune città importanti hanno dicharato che continueranno a permettere ai turisti l’accesso ai coffee shop.
Questo stato mentale di disobbedienza civile è pure molto alto in Francia, con un movimento dei cannabis social club lanciato lo scorso giugno che sta conquistando sempre più sostegno e copertura mediatica. A partire dall’elezione del presidente Hollande a maggio, mai come ora la legalizzazione della cannabis e l’istituzione di stanze per il consumo iniettivo sono state tanto presenti nel dibattito pubblico.
Lo scorso ottobre, al Parlamento europeo di Strasburgo, è stata esposta l’importanza della cannabis per l’industria farmaceutica e per la prima volta un gran numero di ricercatori scientifici e della salute hanno fornito una panoramica delle sfide per i laboratori del mondo per guarire i pazienti con la cannabis…anche se coltivare una po più piante direttamente e senza limiti finanziari aiutano la gente che utilizza la cannabis come medicina.
Allo stesso tempo, a livelli di base girano video come ” E se la cannabis curasse il cancro?”, “Troppo ebbri per fallire”, “Quando coltiviamo”, e ultimo ma non per importanza “Rompendo il tabù” che sono stati messi in onda e che sono liberamente disponibili per tutti su internet.
Ma la situazione non è tutta rosea. Noi crediamo che coloro che sono privati della libertà sono prigionieri della guerra alle droghe come Michael Blanc in Indonesia, Dana Beal, Marc Emery, Chris Williams, Eddie Lepp, Rev. Roger e così tanti prigionieri rinchiusi nelle prigioni statunitensi e come Roar Mikalsen in Norvegia. Noi ci ricordiamo di loro, essi ci mancano e noi stiamo ancora spingendo tutte le autorità coinvolte di adoperarsi per una loro immediata liberazione.
In questa situazione mondiale in pieno fermento la Banca HSBC annuncia di aver concordato una multa di 1.9 bilioni di dollari per evitare di venir processata negli USA per riciclaggio, per aver riciclato su grande scala del denaro dai cartelli della droga. C’è qualcuno che sa che questa banca che è principalmente gestita da Hong Kong, costituita in quella sede nel 1865 per finanziare il traffico nel Lontano Oriente e che era originariamente associata ai profitti del traffico di oppio?
Questa è in un certo senso la prova del sistema economico globale corrotto. Definitivamente il “proibizionismo è un gioco” giocato da “bangster” o da “gankers” una via di mezzo tra gangster e banchieri. Allora la “legalizzazione” (oppure la regolamentazione legale per coloro come Barack Obama non osano pronunciarla) è l’unica parola che possa esser usata per tagliare l’erba sotto i piedi di tutti quei narcotrafficanti che si avvantaggiano dal proibizionismo finanziato dai contribuenti.
Il maggio 2013 sarà il primo anno di una nuova regolamentazione locale basata su un approccio umano e scientifico!
ENCOD manterrà i suoi obbiettivi alti e chiari, con il nostro Manifesto per politiche giuste ed efficaci sulle droghe, sostenuto da oltre 350 organizzazioni a livello mondiali, che di per sé potrebbe rappresentare una alternativa o un genuino forum della società civile.
Nel corso del 2013 possano le forze di tutte le diverse reti coinvolte nel movimento di riforma delle politiche delle droghe (come TNI, IDPC, DPA, ICOS, LEAP, NORML, Beckley, Akzept, HCLU ecc.) esser capaci di ottenere dei risultati concreti come la campagna “Rompere il tabù/Breaking the Taboo” coalizzandosi e fondendo i loro sforzi!
ENCOD si impegnerà a fondo e in maniera intelligente con questo obbiettivo nei prossimi mesi, semplicemente perché “uniti si vince, divisi si perde”.
di Farid Ghéhiouèche
Questo bollettino è stato scritto a titolo personale e non ha l’approvazione di tutti i membri del Comitato direttivo.