Solidarietà dall’Italia al Mambo Cannabis Social Club di Hasselt, Belgio
Cari amici e caro Michel Degens,
Siamo esterrefatti ed indignati che in un Paese come il Belgio dove i CSC operano legalmente ed in piena trasparenza tanto da diventare un modello per gli altri Paesi europei (non sarà proprio questo il motivo dell’attacco al Mambo della polizia “locale”?) si possa causare così grave danno a decine di persone tra cui anche malati, con un’azione così priva di logica e buonsenso. A voi va tutta la nostra solidarietà ed il nostro sostegno.
Siamo un coordinamento di gruppi ed associazioni italiane, alcune delle quali associate ENCOD, che manifesteranno nelle strade l’8 febbraio a Roma per rivendicare l’illegalità dell’attuale legge italiana sulle droghe nella quale non esiste differenziazione tra sostanze nè proporzionalità, con la coltivazione domestica di una pianta considerata atto criminale anche se è per il proprio consumo, anche se si é malati. Ci sono grandi differenze con il Belgio, i CSC in Italia devono abbattere due muri nello stesso tempo e tutti noi ci auguriamo che a breve ci riusciranno. Ma non è tollerabile che si tenti di impedire o rallentare in Belgio una pratica già da anni giudicata lecita, col solo risultato di fortificare un mercato clandestino gestito dalla criminalità, esponendo i cittadini Belgi a tutti i rischi connessi.
La nostra impressione è che gli stanchi Warriors on Drugs sono come un esercito sconfitto che mina I porti prima di ritirarsi, e della definitiva resa. Visto da qui, il problema ad Hasselt sembra uno di quegli ultimi spasmi di un mostro che muore mentre in Italia la battaglia deve essere ancora combattuta nei tribunali e nella società civile.
A nome degli amici italiani chiediamo la immediata restituzione della cannabis collettiva sequestrata ai vostri soci pazienti e ricreazionali, e la chiusura del caso per manifesta illegalità dell’operazione.
Sinceri saluti dal movimento italiano.