Cannabis. Il Belgio batte l’Olanda
di Enrico Fletzer
Nelle Fiandre, la zona neerlandese del Belgio, patria del movimento xenofobo Vlaams Blok ora rinominato Vlaams Belang ( La causa fiamminga) di Philip Dewinter, ma anche di interessanti esperienze di sinistra,l’associazione fiamminga Trekt Uw Plant Coltiva la Tua pianta, capitanata dal militante antiproibizionista Joep Oomen ha portato a casa il primo raccolto collettivo di cannabis il 10 aprile 2010.
E’ il secondo paese dopo la Spagna dove opera una associazione simile nei Paesi Baschi che ha dato vita ad altri gruppi simili, che comincia ad accettare la coltivazione di canapa per uso interno e con uno statuto che proibisce ogni attività commerciale e la vendita in particolare ai minori.
Dopo quasi quattro anni di attivismo l’associazione ha potuto così presentare le prime piante di cannabis coltivate in Belgio ai suoi membri. Il gruppo ha prodotto nei giorni scorsi un video sulla presentazione nella prima settimana di aprile del primo raccolto di una pianta coltivata per alcuni dei propri membri, proprio come prevede la legge ma che non era mai stata applicata.
In tal modo l’associazione ha sviluppato un significativo contributo alla regolamentazione legale del mercato belga della canapa. E’ anche importante passo per una completa auto-sufficienza dei suoi membri.
E’ dal 2005 che il governo di Bruxelles ha emanato una direttiva ministeriale secondo la quale non costituisce un illecito il possesso di un massimo di grammi di cannabis ed una pianta femmina che non sono più perseguibili. Al massimo il poliziotto può compilare una “registrazione semplificata” che non ha conseguenze legali né amministrative. La cannabis non può esser neppure confiscata senza il consenso del proprietario.
Durante gli ultimi anni Trekt Uw Plant ha testato questa linea guida del governo in due occasioni.
Il 12 dicembre 2006 e il 3 maggio 2008. In entrambe le occasioni l’associazione presentò al pubblico una piantagione collettiva di cannabis. In entrami i casi la piantagione fu confiscata e i membri del direttivo dell’associazione furono arrestati e perseguitati. In entrambi i casi l’associazione fu condannata dal giudice. La prima volta per possesso di cannabis, la seconda per incitamento all’uso di droga. Ma in tutti e due i casi l’associazione si appellò alla decisione e finalmente fu assolta il 26 giugno 2008 e il 25 febbraio 2010.
Dalla sua assoluzione Trekt Uw Plant ha tratto la conclusione che la sua metodologia ossequia le intenzioni dei legislatori belgi: mettendo fine alla persecuzione del possesso e della coltivazione della cannabis per uso personale, l’accento nella politica è spostato dalla giustizia alla salute pubblica. Coltivare per uso personale è una alternativa sana al mercato illegale e al turismo diretto verso i coffe shop nei Paesi Bassi. Una associazione come Trekt Uw Plant utilizza dei metodi di coltivazione ecologici, senza alcun rischio di adulterazione del prodotto come avviene sul mercato nero. Contrariamente al mercato illegale, l’associazione non è accessibile ai minorenni.
Trekt Uw Plant vuole mandare un segnale a circa mezzo milione di stimati consumatori di cannabis in Belgio. Da ora in avanti è possibile, seguendo certe condizioni, organizzare una coltivazione collettiva di cannabis per uso personale tramite un circuito chiuso. IN tal modo il Belgio ha fatto un passo in avanti ulteriore rispetto ai Paesi Bassi dove la vendita di piccole quantità è tollerata ma non lo è la coltivazione.
Nel 2006 l’associazione aveva iniziato piantando dei semi nei Giardini Botanici di Anversa e nel dicembre dello stesso anno i semi erano diventati una enorme pianta madre che i membri del direttivo dell’associazione hanno trasformato in talee da dare ai primi 6 membri. La polizia aveva confiscato tutto ed arrestato 8 associati. Nell’aprile del 2007 i soci furono condannati ad una pena pecuniaria di 154 euro ma furono poi assolti definitivamente presso la Corte d’Appello.
In seguito il 3 e il 5 maggio 2008 Trekt Uw Plant aveva pianto dei semi di cannabis in un vaso durante la Million Marijuana March nel Mercato del Venerdì di Anversa.
Interessante sottolineare la superiorità raggiunta da un piccolo gruppi di attivisti alla avanguardia nel movimento per la regolamentazione legale che a differenza della proibizione pura permette maggiori controlli e tutela sia per i consumatori che per la società. A differenza dei vicini Paesi Bassi dove rimane vietata la coltivazione domestica e anche quella collettiva proposta da alcuni sindaci di sinistra e democristiani, Il Belgio con questa iniziativa potrebbe superare nel caso della canapa la dipendenza dal mercato criminale e limitare i danni per l’intera popolazione . Mentre un messaggio si sta diffondendo in parte dell’ Europa a partire da paesi come la Slovenia, la Repubblica Ceca, il Portogallo e la Spagna.