Fonte: Fuoriluogo
7.10.2010
Dopo mesi di campagna politica per eliminare dal mercato la Kdrink, dopo ripetute irruzioni e sequestri dei carabinieri, la bevanda con estratti di foglia di coca è stata assolta dalle analisi effettuate dall’Agenzia Regionale Ambiente e Salute del Lazio: il responso è negativo, la bibita risulta priva di cocaina.
Come aveva (invano) sostenuto la piccola ditta produttrice, come avevano sempre confermato le analisi di routine regolarmente effettuate in passato. Da notare che il sequestro “cautelativo” dei carabinieri di Frosinone era avvenuto il 29 giugno 2010, ma il responso di assoluzione è arrivato ben 75 giorni dopo. Oltre due mesi e mezzo per avere i risultati di un test che richiede non più di tre o quattro giorni per essere effettuato.
La persecuzione contro la cosiddetta “bevanda diseducativa” (sic!) si è sgonfiata come una bolla di sapone, i “guerrieri” nostrani della droga che l’hanno capitanata hanno dimostrato di non conoscere neppure le Convenzioni internazionali proibizioniste (che consentono l’aromatizzazione con le foglie di coca); né che l’America della war on drugs è il maggior importatore di foglia di coca per aromatizzare la Coca Cola. Quanto alle solerti forze dell’ordine, pare che abbiano parecchio tempo da perdere dietro le ubbie di signorotti politici ignoranti ed arroganti, nel bel paese tristemente noto per mafia, camorra e n’drangheta. “E io pago”, avrebbe detto il cittadino Totò.
Largo alla foglia della Kdrink, ma stretta la via del buon senso e della tolleranza.
Sulla vicenda della Kdrink, leggi nella rubrica Fuoriluogo gli articoli di Giorgio Bignami (28 luglio) e Grazia Zuffa (4 agosto).