Se la UE desidera mettere in atto una politica sulle droghe fattibile, ha bisogno di chiedere alla gente adatta di partecipare alla consulta.’
E’ questo il messaggio di un gruppo di 7 organizzazioni della società civile coinvolte nel dibattito pan-europeo sulle droghe.
Insieme hanno chiesto alla Commissione Europea di fornire tutti i dettagli sul processo di selezione utilizzato per scegliere i delegati che parteciperanno al forum della società civile sulla politica delle droghe, che si terrà a Bruxelles i giorni 13 e 14 dicembre 2007.
Di un totale iniziale di 75 che hanno risposto esprimendo interesse a partecipare, solamente 26 organizzazioni sono state invitate. Ora una di quelle (ENCOD, Coalizione Europea per una Politica sulle Droghe Giusta e Efficace), sta chiedendo, insieme ad altri 7 gruppi che non sono stati invitati, come si sia effettuato il processo di selezione.
Risulterebbe che alcuni dei gruppi che sono stati invitati al forum non rispetterebbero i criteri per essere considerati una organizzazione della società civile, mentre altri, che non sono stati invitati, rappresenterebbero importanti attori nel dibattito europeo sulle droghe, come gli stessi consumatori di droghe.
Sicuramente nessun singolo gruppo è più o meno importante di un altro, quindi se 75 gruppi vorrebbero partecipare a questo evento, la Commissione Europea non dovrebbe essere preparata per ascoltare 75 voci?
Fin dalle prime riflessioni su una politica comune sulle droghe dell’Unione Europea, è stato sottolineato nei documenti ufficiali della UE che la società civile dovrebbe essere consultata e coinvolta nel disegno e nell’applicazione delle politiche sulle droghe comunitaria. Pur tuttavia, negli ultimi 21 anni, questo impegno non è mai stato messo in pratica. I risultati delle attuali politiche sulle droghe sono stati tenuti lontano dall’attenzione pubblica e anche da quella parlamentare, così che una discussione sugli apprendimenti derivanti da questi risultati non è mai stata affrontata.
La politica sulle droghe ha un impatto gigantesco sulla società europea. Le attuali leggi sulle droghe portano alla criminalizzazione di decine di milioni di cittadini, senza nessuna prova che questa è una maniera efficace per ridurre i danni causati alla sicurezza pubblica.
Nel frattempo, a causa dell’ambiente illegale, il consumo di droga spesso ha luogo in condizioni non sicure e in maniera irresponsabile creando significativi danni alla salute sia dei consumatori che delle persone a loro vicine.
Joep Oomen, coordinatore di ENCOD commenta: “Stabilire un meccanismo di dialogo con la società civile a livello della UE è una opportunità per aumentare l’accettazione pubblica del progetto europeo. Tuttavia, il modo in cui la Commissione Europea in questo momento sta gestendo questo progetto in riferimento alle politiche sulle droghe, lascia molto a desiderare in termini di trasparenza e partecipazione. E’ un esempio estremamente negativo di che tipo di democrazia l’Unione Europea pretende di essere. .”
Per maggiori informazioni contatta ENCOD: +32 3 293 0886