Oggi, 20 Maggio 2008, la delegazione di ENCOD alla seconda sessione del Forum Europeo della Società Civile sulla politica delle Droghe consegna la seguente lettera ai rappresentanti del Sig. Jonathan Faull Direttore Generale della Direzione Generale Giustizia, Libertà e Sicurezza della Commissione Europea
Al Sig. Jonathan Faull
Direttore Generale
Commissione Europea
Direzione Generale Giustizia, Libertà e Sicurezza
1049 Bruxelles
Anversa, 20 maggio 2008
Egregio Sig. Jonathan Faull,
In occasione della seconda sessione del Forum della Società Civile sulla politica delle droghe della UE, vorremmo sottoporvi un richiesta.
Chiediamo il vostro aiuto affinchè si stabilisca un dialogo tra il governo italiano e la famiglia di Aldo Bianzino, morto in circostanze misteriose nel carcere di Capanne.
Venerdì 12 ottobre 2007, Aldo Bianzino, un uomo di 44 anni che viveva con la sua compagna Roberta in Umbria, nel centro Italia, fu arrestato a causa di una piccola coltivazione di a small cannabis. Entrambi furono portati al commissiariato di polizia di Città di Castello, poi alla questura di Perugia e infine nel carcere di Capanne. Sabato 13 ottobre l’avvocato d’ufficio (Edoardo Maglio) incontra Aldo alle 13 e subito dopo Roberta. La informa che Aldo sta bene ed che è preoccupato per lei. L’avvocato è l’ultimo civile ad aver visto vivo Aldo Bianzino. La mattina successiva, il 14 ottobre, alle 08.10, Bianzino viene trovato morto.
Giovedì 16 ottobre, il dott. Lalli esegue l’autopsia. Il medico legale Patumi che vi assiste dichiara ai familiari e ai tre avvocatidi aver trovato sul corpo di Aldo lesioni al fegato, alla milza, al cervello e due costole rotte, aggiungendo che Aldo sarebbe morto a causa di colpi dati con una tecnica mirata a distruggere gli organi vitali senza lasciare tracce esterne. Il 22 ottobre, Il PM Petrazzini apre un’indagine contro ignoti per omicidio volontario e la affida alla polizia, lo stesso corpo che ha arrestato Bianzino.
Il 10 novembre, il medico legale bolognese di parte Fortuni effettua un’ulteriore autopsia insieme al dott. Patumi cambiando completamente l’esito dell’esame rispetto ai precedenti: non si fa più menzione delle coste rotte né dello spappolamento della milza, il fegato risulta distaccato . Si parla di un aneurisma come causa della morte e che le lesioni al fegato siano state provocate da un
massaggio cardiaco effettuato male dal personale medico del carcere (di esile corporatura).
Il 10 gennaio 2008, Il PM Petrazzini chiede l’archiviazione per l’accusa di omicidio volontario. Secondo le autorità italiane, la causa ufficiale della morte di Aldo Bianzino sarebbe un aneurisma cerebrale. La famiglia e gli amici non hanno mai accettato questa conclusione. Hanno provato ad ottenere un dialogo con il Governo italiano in cui possano chiarirsi alcuni dei dubbi di questa versione dei fatti. Finora, le autorità italiane non hanno risposto a questi appelli.
Vi chiediamo di fare tutto il possibile per informare i ministri italiani della Giustizia, degli Interni e degli Esteri di questa situazione, sollecitandoli a contattare la famiglia di Aldo e fornirgli una spiegazione di ciò che è successo nella notte fra il 13 e il 14 ottobre.
Ringraziandovi per la vostra collaborazione porgiamo cordiali saluti,
in rappresentanza di ENCOD,
André Fürst, Marina Impallomeni, Jan Ludewig, Virginia Montañes, Joep Oomen, Fredrick Polak (comitato direttivo)
EUROPEAN COALITION FOR JUST AND EFFECTIVE DRUG POLICIES – ENCOD vzw
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