IL BOLLETTINO DI ENCOD SULLE POLITICHE DELLE DROGHE IN EUROPA
DICEMBRE 2017
Il forum è stato organizzato come una conferenza comunitaria da parte di Entheo- Science e con l’obbiettivo di implementare l’importante lavoro di ICEERS e Gita ed era volto alla sensibilizzazione mondiale sull’Ibogaina.
Foto: All of us
L’ibogaina è un indo-alcaloide psicoattivo presente in natura che si ricava dalle radici dell’arbusto della foresta pluviale Tabernanthe Iboga.
Il suo utilizzo tradizionale nella comunità religiosa indigena Bwiti nell’Africa occidentale prevede la sua assunzione a bassi dosaggi per contrastare stanchezza, fame e sete e a dosaggi più alti come sacramento impiegato nelle cerimonie di iniziazione spirituale.
La genesi dell’utilizzo dell’ibogaina per interrompere i disturbi della dipendenza da droghe iniziò nel 1962 con le osservazioni aneddotiche di Howard Lotsof, che sperimentò la notevole scoperta di come un singolo viaggio con l’ibogaina potesse metter fine alla dipendenza dall’eroina.
Diversamente dalla maggior parte degli enteogeni, per i quali il risultato finale ha essenzialmente a che fare con il set, il setting e l’aspettativa rispetto al meccanismo di azione specifico della molecola in sé, l’ibogaina può essere mortale.
L’ibogaina non è adatta a tutti. Può esserci uno spazio abbastanza ristretto tra una dose efficace, terapeutica ed una dose mortale.
L’ibogaina potenzia altre molecole. Nonostante una decennale ricerca medica e le centinaia di monografie pubblicate sull’argomento,ospitate da riviste mediche specializzate ed esaminate da i specialisti, non siamo ancora in grado di comprendere esattamente come funziona e quale è il meccanismo d’azione primario.di questa sostanza.
L’ibogaina è qualcosa di diverso da ogni altra medicina che sia stata scoperta finora, è una molecola estremamente “sporca”, che influenza la quasi totalità del sistema dei neuro-trasmettitori che noi conosciamo e che interagisce direttamente ed indirettamente con un ampio spettro di obbiettivi presenti nel sistema nervoso centrale.
La dipendenza da droghe é un risultato di neuro-adattatori in relazione di loro e che sono alla base dei fenomeni di tolleranza, sensibilizzazione e disassuefazione.
L’ibogaina NON è una “cura” per le dipendenze da droghe. Non riparerà tutto quello che non va nella tua vita, e renderla diversa. Non funziona per tutti, e c’é bisogno di varie dosi di Ibogaina, anche per una persona altamente motivata, per evadere dal ciclo della dipendenza.
Inoltre l’ibogaina è sostanzialmente più efficace nella interruzione di disturbi alla base dell’abuso di sostanze e permette un reset completo rispetto a tutto quello che esiste attualmente.
Mentre molte molecole rendono possibile un cambio di prospettiva in rapporto alla tua situazione, sono rare le medicine che hanno una qualche effetto sull’abuso di stimolanti e non è stato finora trovato nulla che possa far sparire la dipendenza da oppioidi nel corso di una notte.
Negli anni Novanta, dopo 16 anni di eroina, e oltre un decennio di abuso di sostanze combinate sono stato per la prima volta trattato con l’ibogaina dalla dottoressa Deborah C. Mash.
Ero un dipendente “altamente funzionale”, con sufficienti risorse per gran parte della mia situazione di dipendenza. Nel momento in cui ho preso l’ibogaina, avevo sperimentato quasi ogni tipo di disintossicazione disponibile sul pianeta. L’ UROD (Ultra rapid opiate detox), la “Black Box” del dottor Richard Resnisck (Terapia neuro.elettrica), il metadone,il buprinex, e lo scalaggio con Conidina e Valium, la versione domestica di UROD ( Naltrexone con un po’ di Xanax e Coindina mescolati insieme ) , e naturalmente le varie disintossicazioni non pianificate nelle camere d’albergo a base di Bacardi 151 e tutto quello che capitava.
Tutti questi tentativi non avevano portato a dei risultati durevoli.
Nel caso della somministrazione dell’ibogaina, il ciclo di disintossicazione termina entro circa un’ora. Disintossicazione è una definizione brutta, perché in questo caso non c’è altro che una sensazione di calore nel plesso solare che si dilegua velocemente. Qualcosa da quanto avessi abbia mai sperimentato.
Quel che succede sul piano fisico, sembra un miracolo. Per quanto riguarda la dipendenza da oppiacei: la tua dipendenza semplicemente non esiste, il tuo cervello e il tuo corpo ripartono di nuovo e viene reimpostato uno stadio precedente alla tua dipendenza
Gli unici sintomi corporei che seguono sono una calo di energia e una possibile insonnia.
Si ipotizza come la manifesta capacità di lungo periodo dell’ibogaina di trattare una molteplicità di queste trasformazioni dopo la somministrazione di una singola dose, sia in parte riconducibile al suo principale metabolita, la noribogaina, una sostanza con una azione di lunga durata. Al contrario della Ibogaina che é espulsa in tempi relativamente rapidi dal sangue, la noribogaina permane nel sistema per un lasso temporale di settimane fino a molti mesi. Questo offre alla persona una finestra temporale che le rende possibile stabilire dei modelli di comportamento o di ricostituirli,delle condizioni utili per il mantenimento di una esistenza senza dipendenza.
In sostanza posso dire in tutta onestà che senza Ibogaina mi sarebbe stato molto difficile potersi ripulire e rimanere pulito.
La medicalizzazione dell’ibogaina
Nonostante il rinascimento mondiale della ricerca psichedelica il trattamento della dipendenza da oppioidi nell’ultimo secolo si è modificata molto poco. In sostanza noi non abbiamo niente che possa aiutare in maniere efficace contro l’abuso di stimolanti.
Big Pharma ha contribuito notevolmente all’epidemia della dipendenza che comprende interi paesi, prima provocandola,per poi monetizzare con successo un ambio spettro di medicine, che molto semplicemente sostituiscono una molecola che rende altamente dipendenti con una altra, che rende ugualmente o ancora più dipendenti, il tutto in maniera completamente legale. Come esempi basta citare il Subutex e il Suboxone.
Negli USA dal 2017 a causa principale di morte degli americani sotto i 50 anni
è l’ overdose. Mentre l’America si trova nel mezzo della epidemia , le sue ripercussioni si sentono a livello globale. In molti paesi del mondo i casi di morte dovuti a dipendenza e overdose non sono mai stati così cospicui.
Un tema molto presente alla conferenza viennese sull’Ibogaina é stata la medicalizzazione dell’ibogaina. Nella maggioranza dei paesi del mondo l’ibogaina ricade nella categoria di una molecola non regolata, sperimentale. Sfortunatamente il mondo dell’ibogaina nel corso degli anni si restringe sempre più dal momento che il suo utilizzo é vietato, da paese a paese.
Attualmente l’ibogaina è vietata negli Stati Uniti, Belgio, Danimarca, Francia, Ungheria, Irlanda, Svizzera e e Svezia. Come new entry nella lista dei paesi che si aggiungono nella lista dei divieti si sono aggiunte la Gran Bretagna e lì’Italia. Health Canada ha reagito recentemente a vari incidenti in collegamento con l’ibogaina dichiarando l’ibogaina una medicina soggetta a prescrizione medica.
Nonostante le persone che lavorano con la Ibogaina a livello mondiale, utilizzino una serie di paradigmi e di contesti culturali, per rendere possibile una trattamento con l’ibogaina, molti di loro disdegnano la medicina occidentale e l’intero establishment medico.
Quello di cui abbiamo bisogno sono degli sforzi unificati , per lavorare all’interno delle cornici regolative esistenti dei vari paesi, nei quali l’utilizzo dell’ibogaina attualmente legale, per fare tutto quello che è necessario per introdurre degli studi clinici e per sostenere la ricerca sull’Ibogaina,altrimenti il mondo della Ibogaina continuerà a restringersi paese dopo paesi spingendo l trattamento con l’ibogaina alla clandestinità.
Questo rappresenterebbe un enorme ed evitabile perdita per tutta l’umanità.
Delle relazioni chiave sul tema medicalizzazione della’ Ibogaina sono rappresentate da:
Dr. Rick Doblin del MAPS i cui sforzi inesauribili e quasi disumani di navigare nel gigantesco oceano della burocrazia statunitense, e che hanno portato al successo della medicalizzazione del MDMA
Benjamin De Loenen, un regista di talento ed autore del documentario:Ibogaine, Rite of Passage , fondatore e manager di ICEERS , che presentava “Strade per la regolazione e la sostenibilità della ibogaina”
Foto: da sinistra a destra -Benjamin de Loenen e il dr. Anwar Jeewa
Bruno Rassmussen Chaves ì, M.D. , che dal 1994 ha trattato oltre 1000 pazienti con l’ibogaina in Brasile, soprattuto per abuso di stimolanti (cocaina e metanfetamina), condivideva le sue esperienze nella confezione di preparati legali di ibogaina in un ambito medico controllato.
Bruno parlava anche del trattamento della dipedenza da droghe con l’aiuto dell?Ibogaina, uno studio qualitiativo2. Una monografia del 2016 che sottolinea il fatto che anche le persone che ritornano ad un consumo di droghe dopo il trattamento con l’ibogaina, sperimentavano un miglioramento della qualità della vita come pure una limitazione dei danni.
Youtube: Legal Ibogaine Treatments in Brazil
Kenneth R. Alper, Professore di psichiatria e neurologia, docente alla New York University School fo Medicine, autore di oltre 70 pubblicazioni peer-review, libri e capitoli di libri.
Ken ha pubblicato per decenni delle monografie multidisciplinari sulla neurofarmacologia, tossicologia e la etnografia medica dell’ibogaina, compresa una pubblicazione fondamentale nel Journal of Ethnopahrmacology. Queste combinano metodi qualitativi e quantitativi, per offrire una panoramica completa sull’utilizzo globale della Ibogaina:The Ibogaine Medical Subculture.
Ken presentava una relazione fuori dal comune sulle conoscenze attuali e i pensieri sul meccanismo d’azione dell’ibogaina.
Altri punti notevoli erano:
La relazione del Dr. Jeffrey D.Kamiets:” Dall’utero alla tomba”, che comprendeva una molteplicità di temi , a cominciare con il Grande Tutto per concentrarsi sui migliori metodi per i medici che trattano i loro pazienti con l’ibogaina. Jeff era una dei principali medici della Clinica di Deborah Mash Healing Visions a Sta. Kitts. E’ considerato uno dei principali esperiti per la sicurezza nel trattamento a controllo medico con l’ibogaina. E’ membro della American Society of Addiction Medicine e per due volte presidente sella società di medicina delle dipendenze della Florida.
Dr. Thomas Kingsley Brown teneva una relazione sulla recente pubblicazione di uno studio di osservazione insieme con Kenneth Alper M.D. :Il trattamento dei disturbi da uso di oppioidi con l’ibogaina: i risultati della disintossicazione i dell’uso di droghe.
YouTube: The MAPS Study in Mexico
Maja Kohek di ENCOD presentava dei dati della sua collaborazione con ICEERS e altri ricercatori dell’ibogaina. “La esperienza con Ibogaina: Uno studio qualitativa sugli effetti acuti soggettivi dell’ibogaina” descrive l’esperienza generale come pure le analogie delle esperienze di 20 soggetti a cui era stata somministrata l’ibogaina.
YouTube: The Ibogaine Experience – Acute Subjective Effects
Foto: Patrick Kroupa
Hattie Wells della Beckley Foundation e io stesso hanno fatto un intervento che si concentrava sul nostro lavoro comune nei primi anni 2000 e riportavamo della prima pubblicazione mai fatta sul tema di interesse crescente del Microdosaggio dell’ibogaina
YouTube: Personal Histories of Ibogaine
Claire Wilkins, dr. Anwar Jeewa e il dottor Josè Carlos Bouso hanno tenuto anch’essi delle relazioni che avevano come oggetto il micro-dosaggio dell’ibogaina e presentavano un ambio settore di variazioni per strategie vincenti di disintossicazione e di trattamento con l’ibogaina.
Clare Wilkins
Dr. Anwar Jeewa
Dr. José Carlos Bouso
foto: da sinistra a destra. Dana Beal, Udi Bastiaans, Norma Alexander.-Lotsof e Paul Featherstone.
Il leggendario e indomabile Dana Beal, autore della The Ibogaine Story:The Staten Island Project, Co-organizzatore della prima conferenza internazionale sulla Ibogaina nel 1999 ed organizzatore di conferenza annuali tra il 2003 e il 2010 negli USA ( tra i molti altri contributi fondamentali al movimento della Ibogaina).
Boaz Wachtel che era provider di trattamenti con Ibogaina dal 1989 al 2009 e che insieme con Howard Lotsof aveva prodotto il primo manuale di trattamento con l’ibogaina.
Dr. Udi Bastiaans, il nipote di Jan Bastiaans, il primo medico a curare la dipendenza da oppiacei con l’aiuto dell’ibogaina a collaborare con Howard Lotsof, sua moglie Norma, Bob Sisko e Boaz Wachtel.
La conferenza di Vienna era molto esaustiva e conteneva dopo una sera di apertura sul futuro dell’ibogaina tre giornate complete piene di presentazioni seguite da un incontro aperto sul rilancio della GITA.La lista completa dei relatori convenuti da tutto il mondo per scambiare le loro esperienze la trovate qui.
La conferenza europea sull’ibogaina è stata co-finanziata da ENCOD e resa possibile grazie agli sforzi personali di Joe Schraube, Tobias Erny,Jeremy Weate e Dana Beal.
I video di molte presentazioni di conferenze sono disponibili sul canale YouTube di Entheo Science, dopo sono stati aggiunti altri e pubblicati online. Tutte le foto sono utilizzate con il permesso di ©2017 Jeremy Weate.
Namaste
Patrick K. Kroupa