BOLLETTINO DI ENCOD SULLE POLITICHE DELLE DROGHE IN EUROPA
MAGGIO 2014
VOTARE O NON VOTARE
Nelle prossime tre settimane i partiti politici di 27 paesi faranno del loro meglio per convincere i cittadini affinché partecipino alle elezioni per il Parlamento europeo.Il loro compito non è facile: dalla prima volta in cui sono state indette per la prima volta nel 1979, la partecipazione elettorale è passata dal 62% al 43 % nel 2009.La sfiducia crescente verso ‘Bruxelles’ e la sua incapacità di trovare delle soluzioni per i veri problemi della gente costituisce un virus che aggredisce chiunque sia coinvolto nelle istituzioni europee– compresi i soggetti che vorrebbero riformarle.
L’euro -scetticismo è una conseguenza ovvia del fatto di come l’Unione Europea, che era iniziata come un sogno politico, si è trasformata in un incubo gestito da dei tecnocrati. Il modo nel quale Bruxelles ha operato rispetto alle politiche sulle droghe può essere utilizzato come un’ottimo esempio di questo processo.Nel corso dei primi anni Novanta, il presidente francese Mitterand aveva fatto uno sforzo per sviluppare una visione veramente europea (e per questo non americana) della politica sulle droghe che prevedeva un grande coinvolgimento dei cittadini coinvolti ed interessati.Pochi anni dopo la burocrazia della UE é riuscita a trasformare questa visione in un cosiddetto” approccio equilibrato”, basato su un consenso senza alcuna visione,gusto,odore o colore,grigio proprio come il cielo sopra Bruxelles.
Questo ‘approccio equilibrato’ include una vasta gamma d opzioni spesso in contraddizione tra di loro, che vanno dall’ideale svedese della ‘tolleranza zero’ fino ai modelli in Portogallo e nei Paesi bassi,dove la vendita di piccole quantità di droghe è apertamente tollerata.
I governi dell’Europa occidentale sono orgogliosi di esportare i programmi di ‘riduzione del danno’ all’Est,mentre la fonte principale del danno legato alle droghe( il fatto che esse sono prodotte,distribuite e consumate illegalmente) non viene né affrontato né discusso.
Un numero crescente di paesi europei hanno regolato l’importazione e distribuzione di cannabis con una licenza dei loro governi,mentre i cittadini che la coltivano per il loro utilizzo ( medico) rischiano di venire criminalizzati. In Spagna e in Belgio, le autorità guardano dall’altra parte mentre i cittadini si prendono la responsabilità di stabilire un modello di regolazione della cannabis che punta ad assicurare la salute e la sicurezza pubblica: I Cannabis Social Club costituiscono le cavie della politica sulle droghe di domani. Se avranno successo le grandi imprese sono pronte a copiarli; se falliscono , la repressione continuerà.
Tuttavia un gran numero di Europei ripone le proprie speranze sulla Unione europee piuttosto che sulle autorità nazionali, quando si tratta di politiche sulle droghe.Dopo tutto e’ stato il Parlamento Europeo che ha votato il più radicale insieme di raccomandazioni per terminare la guerra alle droghe che sia mai stato approvato da un parlamento a livello d’Europa.
Se queste raccomandazioni (formulate nel rapporto Catania e sostenute da una maggioranza di membri del parlamento europeo nel dicembre 2004) fossero state attuate, le politiche europee sulle droghe sarebbero ora fondate sulla evidenza e non su giudizi morali, i governi avrebbero investito attivamente nella ricerca e nell’uso delle piante attualmente illecite per scopi benefici e ci sarebbe stato lo spazio legale per iniziative di bassa soglia e per iniziative di base come i cannabis social club.
D’altra parte è a livello europeo dove l’informazione può circolare indipendentemente dalle strettoie ideologiche che caratterizzano spesso il dibattito politico nazionale. Forse è proprio perché le soglie sono più basse rispetto a quelle delle capitali degli stati membri,che degli europarlamentari ambiziosi che vogliono lottare per una giusta causa potrebbero avere miglior fortuna nella conquista dei cuori e delle menti dei loro colleghi.
Nelle passate settimane Encod,ha iniziato ad identificare i candidati per le prossime elezioni del Parlamento europeo che riaffermano il loro sostengo al rapporto Catania, e che una volta eletti continueranno a sottoporre questo argomento all’attenzione delle autorità della Unione europea. Fino a questo momento 40 candidati di 12 diversi paesi europei hanno reagito positivamente alla nostra richiesta di firmare il Manifesto per Politiche Sicure e Sane sulle Droghe. Al meno i cittadini in Belgio, nella Repubblica Ceca, in Germania, in Francia, in Grecia, in Italia, in Portogallo, Slovenia, Paesi bassi, Slovacchia e Gran Bretagna hanno una possibilità di votare per un candidato che è d’accordo per agire attivamente per metter fine alla guerra alle droghe.
Precisamente perché la partecipazione del 25 maggio sarà maggio sarà bassa, sarà più facile ottenere dei seggi. In tal modo coloro che vogliono sapere dove mettere una croce il 25 maggio,tengano un occhio puntato sul sito di Encod nelle prossime settimane (consultate la mappa per ulteriori dettagli)
NOTIZIE DALLA SEGRETERIA
Come molti associati anche la segreteria di Encod è attualmente impegnata ad organizzare la Global Marijuana March. Questa sarà organizzata per la nona volta ad Anversa il dieci maggio.
Stiamo anche preparando un trasloco dell’ufficio il primo giungo dal momento che la sede attuale deve essere abbandonata.
L’Assemblea Generale di Encod si terrà dal 26 al 28 settembre 2014, nel Goricko Art Center, in Slovenia. Vedete qui per il formulario d’iscrizione.