28.09.2015
Di Markab Mattossi
Antiproibizionista dal 2005, ideatore dei Canapa Info Point.
Direttivo OverGrow.it, ASCIA, Staff 3°, 4°, 5°, 6° Coppa Cannabica Italiana.
Relatore presso la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati in rappresentanza dei fruitori di cannabis.
Come fruitori italiani della pianta di cannabis vorremo portare un argomento che riteniamo importante al fine di proporre una sana discussione sulla legalizzazione della canapa: la necessità di riconoscerci come cittadini con uguali diritti umani. I frutti di questa pianta sono parte integrante della nostra personalità (Art. 2 Cost. ITA), lavorano in sinergia con il nostro corpo (con il sistema sinaptico, sistema endocannabinoide ecc.), siamo certi che i cannabinoidi (come definito dall’Organizzazione mondiale della sanità) migliorino la nostra qualità della vita (Art. 31 Cost. ITA), senza danneggiare diritti di terzi.
Il consumo responsabile, confermato dall’esperienza di molti consumatori pluridecennali, migliora la capacità di gestire una quotidianità stressante e frenetica, distantissima da quella naturale. Basta soffermarsi un attimo a guardare alla giornata di noi fruitori, per comprendere le motivazioni che spingono milioni di persone in tutta Europa a coltivare e consumare cannabis. Tra i benefici elencabili mettiamo in risalto i principali che caratterizzano il consumatore quotidiano: RISTRUTTURANTE: l’utilizzo preventivo serve a porre le condizioni per affrontare lo stress della quotidianità (impegni lavorativi, ritmi familiari, attività sociale).
SNEVROTIZZANTE/SOCIALIZZANTE: se sottoposti a stress eccessivi, l’uso di cannabis serve per riportare ad uno stato di calma le onde emotive e ci fa capire che la canapa è un demolitore di negatività. Ci aiuta a riportare alla giusta dimensione tutti quegli avvenimenti negativi che quotidianamente affliggono il nostro modus vivendi.
Dal RELAX alla TRANCE TERAPEUTICA: finalmente a casa. Finalmente si può dare libero corso ai pensieri più vari, distogliere la propria attenzione da incombenze più ordinarie e, magari, sedersi a riflettere su un problema analizzandolo da molti più punti di vista, oppure soltanto “resettarsi”, ossia lasciare che i cannabinoidi stimolino i migliaia di recettori del nostro sistema immunitario e nervoso, attivandoli e riparandoli, proteggendoci e guarendoci dalla follia imperante! Solo quando molti consumatori prenderanno coscienza che la cannabis e i suoi cannabinoidi non sono una droga, ma una parte integrante di una minoranza di genere, solo allora diventeremo una comunità che potrà avere peso nella società.
Come coltivatori in proprio della pianta di cannabis, riteniamo i suoi frutti migliorino la qualità della nostra vita (Art. 31 Cost. ITA), senza danneggiare diritti di terzi; la nostra colpa è la passione per la coltivazione della pianta di canapa. Coltiviamo questa pianta (Art. 4 comma 2 Cost. It.) per non doverla acquistare nel mercato nero (caratterizzato dalla pessima qualità, dall’assenza di qualsiasi garanzia) e, non ultimo, per non alimentare ed incrementare la criminalità ed il relativo giro di affari. Questa la chiamiamo Autoproduzione Cosciente e Consapevole. L’Autoproduzione è importante per molteplici motivi: ・Accudire un essere vivente, anche se “vegetale” ha un elevato beneficio ed è una vera a propria terapia per la psiche (Plant Therapy), la Cannabis è una pianta generosa ed incredibilmente pronta a rispondere alle nostre azioni che conquista anche il profano e lo avvicina all’agricoltura e alla natura.
・Coltivare diverse genetiche (Indica-Sativa-Ruderalis), permette di soddisfare al meglio il proprio sistema endocannabinoide, che è diverso da persona a persona, trovando le genetiche più adatte alle proprie esigenze. Nella cannabis si trovano circa 120 terpeni, sessanta terpenoidi e 20 flavonoidi, sostanze volatili responsabili degli aromi e degli effetti psicoattivi (agendo in sinergia fra loro), che in differenti concentrazioni determinano diversi effetti terapeutici.
・Non subire la “sindrome da proibizionismo”: sia gli utilizzatori occasionali che quelli abituali sono sottoposti alle penalizzanti dinamiche di “mercato” e di “legge” nel reperire ed utilizzare la cannabis.
・L’autosufficienza personale (4-16 piante a persona in base al metodo di coltivazione), permette una diminuzione del consumo collettivo e l’assunzione corretta nella posologia e nella tipologia, ossia la possibilità di scelta della qualità più indicata al bisogno diurno (THC<16%), al relax (THC>15%), alla socialità (Sative), all’autoanalisi o semplice introspezione (100% indiche) ecc…
・Usufruire di una medicina biologica, priva di controindicazioni, di elevata qualità e controllata.
・Tutti i coltivatori comprendono che le piante che stanno amorevolmente curando gli faranno dono dei suoi frutti che poi degusteranno. Per questo l’uso di fertilizzanti o sostanze chimiche non è contemplato in quanto vorrebbe dire ritrovarle successivamente nell’infiorescenza.
・La Canapa ha doti socializzanti (Art. 12 Carta dei Diritti UE), i suoi effetti sono socializzanti e aggreganti, i suoi “frutti” vogliono essere condivisi, ecco perché tra gli utilizzatori spesso avvengono piccole cessioni gratuite o scambi, ma anche per aver la qualità più adatte alle proprie esigenze.
Abbiamo scoperto che questa pianta per noi rappresenta un appassionante antistress naturale dal momento in cui viene messo il seme a germinare al momento in cui si utilizza l’ultimo fiore per fruire dei suoi cannabinoidi (fumandola, vaporizzandola, assumendola nell’alimentazione ecc.). Il sentimento di amore verso la Cannabis è confortato dalla recente scoperta di una sinergia naturale tra la VITA e la CANNABIS (risalente a centinaia di migliaia di anni fa) e che da allora ha accompagnato e migliorato l’evoluzione della vita su questo pianeta: lo sviluppo del SISTEMA ENDOCANNABINOIDE.
Tutto questo conferma un antico e salutare rapporto millenario dell’umanità con la Cannabis.