Il 17 novembre il direttivo di ENCOD ha inviato la seguente lettera alle persone citate qui di seguito. Noi vi chiediamo di fare lo stesso. L’indirizzo email può esser scoperto cliccando sui nomi.
Alla cortese attenzione del pubblico italiano ed internazionale e a quella del
Ministro dell’Interno On.Roberto Maroni
Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi
Ministro della Giustizia, On.Angelino Alfano
Presidente della Camera dei Deputati, On. Gianfranco Fini
Sottosegretario con delega alle Droghe e alla Famiglia On.. Carlo Giovanardi
Presidente della Repubblica Italiana, On. Giorgio Napolitano
Direttore Generale, Direttorio Generale alla Giustizia, Liebertà e Sicurezza, On. Jonathan Faull
Presidente, Sottocommissione sui Diritti Umani , Parlamento Europeo, Heidi Hautala
Bruxelles, 17 Novembre 2009
Signore e Signori!
Le notizie sulla morte del signor Stefano Cucchi all’Ospedale Sandro Pertini di Roma dopo che era stato arrestato dai Carabinieri, avvenuta il 22 ottobre 2009 ci hanno spinto ad indirizzarVi questa lettera.
Quando era stato arrestato la settimana precedente dopo esser stato trovato con 20 grammi di cannabis, il signor Cucchi era in buona salute. Lui è morto dopo una settimana nel corso della quale era stato isolato dalla sua famiglia,nonostante i suoi genitori avessero richiesto per tutta la settimana di essere informati sulla condizione di salute di loro figlio. Apparentemente gli è stato anche negato l’accesso ad un avvocato.
In quanto cittadini europei noi desideriamo esprimere la nostra sincera indignazione su questo evento.
Noi vi ricordiamo le terribili immagini della violenza della polizia a Genova durante il G8 del luglio 2001 a Genova , quando gli ufficiali di polizia che perquisirono il centro stampa del Genova Social Forum maltrattarono molti giornalisti italiani e stranieri come pure dimostranti pacifici.
Le persone responsabili di questi atti non sono mai state punite. Alcuni ufficiali in carica agli uffici di Pubblica sicurezza ed altri che erano responsabili di questi atti sono stati addirittura promossi ad incarichi superiori. La maggior parte di questi crimini sono rimasti impuniti.
La Repubblica italiana non ha ancora adottato le misure necessarie per bandire la tortura fisica e psicologica come richiedono le Convenzioni di Ginevra. Esiste una lunga storia di impunità sulle violazioni dei diritti umani attuate da rappresentanti dello stato italiano, che includono casi di tortura che hanno traumatizzato la società italiana dagli anni Cinquanta . Oltre questo quadro generale negativo si aggiunge l’attuale attuazione di una legislazione repressiva sulle droghe entro il quadro della legge Fini Giovanardi che trasforma automaticamente delle persone che trasforma automaticamente delle persone che detengono delle quantità relativamente piccole di sostanze illegali in trafficanti di droga . Questa nuova legge e la sua interpretazione da parte dell’attuale governo ha portato ad una massiccia criminalizzazione dei consumatori di sostanze illegali nonostante che il signor Fini, il principale autore della legge e l’attuale Presidente della Camera dei Deputati avesse annunciato ai tempi dell’approvazione della nuova legge che avrebbe rinunciato al suo seggio in Parlamento in caso si fossero verificati i primi arresti di consumatori.
Picchiando duro sui consumatori di cannabis e gli attivisti del movimento antiproibizionista, l’attuazione della Legge Fini Giovanardi ha provocato la violazione di diritti umani che noi consideriamo indegna di uno stato di diritto.
In quanto cittadini europei noi chiediamo al governo italiano di condurre una rapida e completa indagine sulle circostanze che hanno causato la more di Stefano Cucchi a Roma e di processare i responsabili delal sua morte. Parimenti chiediamo che venga condotta una indagine analoga sui casi di Aldo Bianzino che é morto in circostanze analoghe in una prigione a Perugia, in Italia, nell’ottobre del 2007 e su altri decessi e suicidi verificatisi negli anni passati.
Noi chiediamo urgentemente ai rappresentanti della Commissione Europea e della Sottocommissione del Parlamento Europeo sui Diritti Umani di fare qualunque cosa possibile per informare il Ministro della Giustizia Italiana e degli Affari Esteri di questa situazione, sollecitandoli a contattare la famiglia di Stefano Cucchi e di fornirla di una spiegazione adeguata su quello che è avvenuto nel periodo in cui la loro persona amata si trovava sotto custodia di polizia.
Noi crediamo anche che sia il dovere delle autorità italiane e dell’ Unione Europea di adottare delle leggi giuste ed efficaci sulle droghe. Una società che criminalizza ed uccide la gente a causa del loro stile di vita, che tortura della gente perché consuma una pianta, può esser difficilmente chiamata civile.
Per favore mettete fine a questa escalation che minaccia di danneggiare seriamente l’immagine democratica dell’Italia e dell’Unione europea.
Distinti saluti
Marisa Felicissimo, Belgio
Antonio Escobar, Spagna
Frederick Polak, Paesi Bassi
Jorgue Roque, Portogallo
Il comitato direttivo di Encod