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May 31, 2015  |  By ENCOD In BOLLETTINO

Bollettino di Encod 124

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IL BOLLETINO DI ENCOD SULLE POLITICHE DELLE DROGHE IN EUROPA

GIUGNO 2015

NON VIVIAMO COME SCHIAVI


Fin dai suoi inizi nel 1999 la Global Million Marijuana March è divenuta popolare tra il movimento antiproibizionista internazionale come una risposta agli sviluppi barbarici della guerra alle droghe in Nordamerica. Sebbene ancora prevalentemente bianca ed occidentale, la Global Marijuana March è attualmente ospitata quasi ovunque nelle città del Nord, Sud e Centro America, nella maggior parte d’Europa, in Oceania e in una misura minore nei paesi asiatici ed africani.

Il messaggio ha raggiunto il mondo: l’inizio di maggio segna gli sforzi globali per terminare la proibizione della cannabis. E’ diventata un fenomeno di massa che coinvolge moltissima gente. Quest’anno oltre 150.000 persone hanno sfilato per Buenos Aires il 2 maggio, ed altre manifestazioni gigantesche sono state riportate sul pianeta. Il cambiamento è nell’aria. Anche se nelle città capitali d’Europa le cifre della partecipazione alle marce erano in qualche caso deludenti, ci sono molti segni che indicano una possibile svolta nelle politiche globali sulle droghe.

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Originariamente la marcia fu lanciata a New York,dove nonostante la decriminalizzazione ufficiale di una oncia di cannabis avvenuta nel 1977, il Dipartimento di polizia è noto per commettere decine di migliaia di arresti per cannabis l’anno inclusi I partecipanti ai raduni pro-cannabis. Anche nella edizione di quest’anno,gli organizzatori locali mettevano in rete un disclaimer che annunciava come forse la gente non sarebbe stata lasciata in pace dalla polizia.

Sabato 2 maggio, la marcia è scesa da Broadway per liberare New York con la richiesta di istituire un mercato legale per la cannabis, e per porre fine all’utilizzo delle leggi sulle droghe come un mezzo di controllo sociale e di incarcerazione di massa. NYC ha una lunga tradizione di manifestazioni per la cannabis che risalgono al 1967. E’ sempre stata una città che è stata capace di resistere in parte sia al proibizionismo sul’ alcool che sulle droghe. Una delle sue personalità più importanti, il sindaco Fiorello LaGuardia, contrastando la Follia dello Spinello sparsa nel 1938 condusse una famosa ricerca che concluse come la cannabis sia una sostanza relativamente benigna e non costituisse un grande problema per la città.

In un altro importante sito delle fallimentari politiche di controllo delle droghe delle Nazioni Unite, la città di Vienna,16.000 persone si sono unite alla tradizionale Hanfwandertag, la giornata di passeggiata per la canapa con la richiesta di togliere la cannabis dalla lista delle sostanze illegali. In Austria il governo sta progettando una riforma di legge che dovrebbe trasformare le persone che usano la cannabis da criminali in malati in un paese dove l’uso di cannabis è considerato piuttosto normale dalla maggior parte dei cittadini. L’iniziativa del governo mascherata da riforma progressista riproduce in parte I fallimenti esistenti.

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A Vienna si è esibito il cantante Hans Soellner , dalla Baviera, una delle regioni europee che più si oppone alla riforma sulle droghe. Soellner é molto popolare in Germania per il suo impegno in dialetto bavarese e rappresenta pure un genere peculiare di categoria a rischio: i Kiffer bavaresi, ossia coloro a cui piace la canapa.

Pure in Germania ci sono state tante piccole manifestazioni in tutto il paese: il ghiaccio è definitivamente rotto.

ll sabato seguente è stato il turno di Atene e Roma. Il 9 maggio la 15ma edizione della MMM a Roma è stata ospitata per la prima volta negli spazi del Mercato dell’Altra Economia, l’ex Mattatoio di Roma, una misura intesa dagli organizzatori avevano promosso la formula dello “umanopolio”, cioè la resistenza a monopolio privato e di stato sulla cannabis che da’ il diritto ai venditori della mafia bianca e nera di vendere alcool, cannabis e altre droghe alle masse numerose che partecipano alla iniziativa.Che è stata coronata da cibo alla canapa,discorsi e musica.

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Ma probabilmente uno dei luoghi più nevralgici d’Europa è stato il Protestival nel centro di Atene, nella situazione molto interessante di un piccolo paese che affronta I grandi squali del capitalismo internazionale. Piazza piena di quasi 20.000 persone ma era l’alleanza dei diversi gruppi che ha reso molto importante una intera serata di concerti e di interventi per lo sviluppo di politiche giuste ed efficaci in Grecia dove il nuovo governo è esortato a rivestire un ruolo di avanguardia in Europa. E se non lo fa, la gente sembra piuttosto pronta a non aspettarsi grandi cambiamenti calati dall’alto.

Questo per esempio è il caso di Iliosporoi, I Giovani Verdi di Michalis Theodoropoulos,i produttori del documentario sulla auto-organizzazione in Grecia “Non viviamo come schiavi“,la sezione giovanile della coalizione governativa Syriza ,l’iniziativa per il Cannabis Social Club di Salonicco, OKANA, un gruppo di utenti di sostituti degli oppiacei ed altri gruppi ancora della società civile.La sensazione che proveniva dalla piazza era grandiosa, con numerosi punti informativi ed alcuni discorsi in una piazza che fino a pochi mesi fa era pesantemente militarizzata e che ora è stata aperta alla società con la richiesta di liberare la cannabis e di cambiare radicalmente le politiche sulle droghe della Grecia.

Il documentario “Let us not live like slaves” rappresenta una grande anticipazione del compito comune di fare la cosa giusta, anche perché indica il problema delle società moderne di fare in modo che la gente riprenda in mano la propria vita invece di vivere in miseria e nella paura in un mondo e in una regione come l’Europa occidentale che sembra diretta nella direzione sbagliata della austerità accompagnata dalla distruzione del welfare e della rappresentanza.

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Altri eventi interessanti hanno attirato gli amanti della cannabis a manifestare in Portogallo, Spagna, Francia e Belgio. Approssimativamente 2 500 persone hanno risposto all’appello di Chanvre & Libertés, Cannabis Sans Frontières, la Lega dei Diritti umani e di altre organizzazioni per venire a Parigi con la richiesta di una riforma.Tra di loro il senatore Esther Benbassa,l’avvocato François Caballero,la scienziata sociale Anne Coppel e centinaia di attivisti provenienti da tutto il paese. A differenza degli anni precedenti, I media francesi hanno dimostrato un interesse reale per l’evento..Che ha portato ad una visione incoraggiante della marcia: Depenalizzazione del consumo, possesso e coltivazione domestica, riforma della legge sulle droghe del 1970, la sperimentazione del modello dei Cannabis Social Club che permetta ai consumatori di organizzare un circuito no profit di produzione e distribuzione.

Nel frattempo ad Anversa, in Belgio, la decima edizione del Cannabis Liberation Day è stata un evento gradevole, non solo per il tempo stranamente soleggiato. Nella patria di Bart de Wever, leader del Partito Nazionalista Fiammingo che nel 2014 ha reintrodotto una politica di tolleranza zero sull’uso di droghe in ambito pubblico, 600 persone si sono riunite per assistere ad una manifestazione con musica e parole. All’imbrunire, una gran parte del pubblico ha messo in quesitone la nuova politica, e I 25 poliziotti presenti hanno lasciato correre. Alla fine, pure Bart de Wever ha capito che gli organizzatori del Liberation Day, Trekt Uw Plant, il primo Cannabis Social Club belga, non è un nemico ma un alleato nella lotta contro il mercato illegale delle droghe . Organizzando un circuito no profit che renda possibile ai soci di avere accesso a della cannabis biologica per un prezzo equo, i Cannabis Social Club del Belgio sono una prova vivente che non è la cannabis il problema, ma le pratiche del mercato illegale che vanno contro la salute pubblica, la sicurezza e la dignità umana.

Il vero senso della legalizzazione è di eliminare queste pratiche, e questo funziona meglio se ognuno coltiva il suo, come recitava il messaggio di Trekt Uw Plant(Coltiva la tua pianta). Garantendo il diritto di ogni cittadino adulto di possedere per lo meno una pianta femminile di cannabis, che il governo belga ha fatto in una linea guida ministeriale del 2005, rappresenta una garanzia semplice ma efficace contro il rischio di consumatori di cannabis di cadere nelle mani di chi fai soldi per I quali abbastanza soldi non sono mai abbastanza.Esso rende in grado I suoi cittadini di avere un uso responsabile e sicuro della cannabis, cosa che non deve disturbare nessuno.Ed esso crea la possibilità di scambiare conoscenze ed esperienze sull’efficace utilizzo della cannabis per ragioni mediche.

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Secondo Joep Oomen, presidente di Trekt Uw Plant,la legalizzazione dovrebbe puntare ad ottenere un equilibrio tra la libertà e il controllo che sia basato sui diritti umani. “Coloro che controllano la produzione e la distribuzione della cannabis dovrebbero essere controllabili da parte dei consumatori. Se o Big Pharma o lo stato sono in controllo, la gente finirà per pagare prezzi elevati per qualcosa che potrebbe coltivare da sé stessa, e il mercato illegale continuerà.Noi abbiamo visto degli schemi di legalizzazione dove I politici inventano ogni genere di strane misure come il mettere un limite alla percentuale di THC che può esser venduta in un coffeeshop (Paesi bassi), stabilire dei marcatori genetici nei semi che saranno autorizzati a crescere (Uruguay), oppure fissare una distanza minima tra una scuola e un ospedale e una associazione della cannabis che è chiusa in ogni caso al pubblico(Spagna).La vera razionalità di queste limitazioni non è la salute pubblica o la sicurezza , è la preparazione della strada per I monopoli. E I monopoli, che siano legali o illegali non si interessano né delle persone né delle piante.”

Il prossimo anno, durante l’UNGASS del 19/20 e 21 aprile,le dinamiche locali in tutto il mondo potrebbero coalizzarsi in una marcia per liberare le piante e le persone che le producono e le consumano. Encod si sta preparando ad inviare un appello in tutto il mondo per ritrovarsi a New York alle 4.20 pomeridiane del 20 aprile 2016. Non viviamo come schiavi! Non rinunceremo alla lotta! Libertà di coltivare!

di Enrico Fletzer

NOTIZIE DALLA SEGRETERIA

Per l’occasione vi annunciamo che l’Assemblea Generale di Encod General sarà organizzata il 24,25 e 26 Settembre ad Amsterdam,nei Paesi bassi.

Altre informazioni a breve.

Il prossimo mese la segreteria di Encod sarà chiusa a causa della Rotta della Foglia di Coca in Sud America.

Rappresentanti di Encod saranno presenti alla Indica Sativa Trade, Bologna, dal 5 al 7 giugno, al Cannabis Liberation Day di Amsterdam, 14 giugno, e al Product Earth Expo, Peterborough, 27 & 28 giugno.

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