IL BOLLETTINO DI ENCOD SULLE POLITICHE DELLE DROGHE IN EUROPA
AGOSTO 2015
Una istantanea sulle politiche delle droghe in Uruguay e in Italia
Un anno e mezzo dopo che è stata adottata la legge che ha legalizzato la produzione e la vendita di cannabis in Uruguay, il 10 dicembre 2013,i consumatori e I pazienti vengono ancora arrestati da agenti di polizia che non sembrano voler riconoscere questa realtà.
Come risultato, si sono svolti degli incontri tra gruppi di attivisti della cannabis e il Ministero degli Interni in cui si è promesso di inviare una circolare a tutte le direzioni e sedi distaccate della polizia del paese specificando come tutti coloro che avevano un permesso rilasciato dalla Agenzia di Stato per il Controllo della Cannabis(IRCCA) sono autorizzati a possedere fino a “sei pianti di cannabis psicoattiva..” e che I cannabis club possono detenere al massimo 99 piante fiorite.
Così la polizia ha restituito tutte le piante sequestrate, o almeno tutte…
Che cosa sono le piante di cannabis psicoattive? Le piante che presentato dei fiori femminili. Richiede un po’ di conoscenza saperle distinguere. Per questo si può immaginare che la polizia uruguayana all’inizio aveva delle difficoltà nel distinguere le piante femmine dai maschi, o delle piante in fase vegetativa da delle piante che sono in fiore e così via.
Teoreticamente quelli che hanno un permesso di coltivare in Uruguay, siano essi dei coltivatori privati (autocultivador) o un club,possono detenere molte piante in fase vegetativa, con il limite di detenere un massimo di 6 piante femminili in fiore:Secondo la legge,i club possono possedere fino a 6 piante femminili per membro e il numero massimo di membri è 45, ma il tetto massimo di piante femminili è stato fissato a 99.
Di conseguenza la maggior parte dei club non ha più che 16 membri.
L’unica attività legale che un club possa svolgere è la coltivazione della cannabis per I suoi membri. Vi è speranza che questo possa cambiare in meglio ben presto. In tal modo I club potrebbero avere più soci ed organizzare attività sociali come sport, carnevali,eventi musicali ecc.
Numerosi cannabis club sono stati aperti , ed oltre 2000 persone si sono registrate per essere autorizzati a comprare la cannabis nelle farmacie. Nel corso di Expocannabis nel dicembre del 2014, l’ Ufficio postale uruguayano aveva uno stand per informare quelli che volevano registrarsi per gli acquisti nelle farmacie.Vicino a quello vi era lo stand del IRCCA dove le persone potevano informarsi.
Sono stati riportati molti furti di piante di cannabis durante il passato inverno in Uruguay. I cosiddetti « cogolleros » rubano le piante un po’ prima o anche molto prima del raccolto…con le orrende conseguenze per I coltivatori che hanno messo tanta cura nelle loro piante. Essi sperano che ci sarà ben presto la cannabis nelle farmacie al costo di un 1-1,24 US$ così che non varrà più la pena di rubare la cannabis a chiunque solo per metterla sul mercato.
Un grammo di erba uruguayana,il « cogollo »( la cima )costa oggi circa 5 U$S. Vi sono dei resoconti sui prezzi di fino a 15 U$S al grammo nella città turistica di Maldonado. Nel frattempo la marijuana paraguayana che è stata fermentata e pressata ancora verde, è venduta ad un prezzo che va da 1 a 1,25 U$S per grammo.
Dalla fine del 2014 la gente sta aspettando la decisione del ‘IRCCA sulle ditte che saranno autorizzate a produrre al cannabis ricreativa che sarà venduta nelle farmacie.Circa 10 ditte si sono fatte avanti e tra le 2 e le 5 di queste saranno selezionate.
Se questa parte del modello uruguayano sarà messo in atto come progettato dal’ IRCCA, ben presto la cannabis sarà venduta nelle farmacie con contenuti alti e bassi di THC, CBD, CBDA e di altri cannabinoidi.
Milton Romani, il Segretario generale della Commissione Nazionale di Controllo delle Droghe (JND), ha recentemente annunciato che non ci sarà cannabis legale nelle farmacie prima di Natale,è sicuro che questo avverrà entro l’Epifania( il 6 gennaio 2016).Questa decisione è attesa nei prossimi giorni, mentre la procedura dovrebbe iniziare ben presto.
Le imprese saranno in grado di piantare in agosto, se una quantità sufficiente doverebbe essere disponibile nelle farmacie nel dicembre 2015 o a gennaio 2016.
Il progetto dell’IRCCA sembra essere ben pensato. Apparentemente, dopo l’entrata in carica del nuovo presidente Tabaré Vázquez il primo marzo 2015, il processo è stato un po’ rallentato, soprattutto per motivi di controllo da parte del nuovo governo. Fino adesso tutte le persone coinvolte sono fiduciose che questo funzionerà perché hanno fiducia nel fatto che la preparazione è stata fatta molto bene..
L’aspettativa è che l’esempio uruguayano aprirà le porte ad una nuova politica mondiale sulle droghe per il consumatore non sarà dalla parte del perdente;una politica che ridurrà l’ input nel sistema di riciclaggio del denaro di centinaia di miliardi di dollari l’anno.
Nel 2016 ci sarà una revisione mondiale della politica delle droghe ,il meeting UNGASS di New York.Ci si aspetta che molti paesi prenderanno le distanze dalle Convenzioni delle Nazioni Unite per quanto riguarda la cannabis.La Bolivia ha già rinunciato completamente alla Convenzione Unica sulle Droghe Narcotiche e si è riassociata con l’eccezione della foglia di coca.
In maniera analoga altri governi potrebbero rinunciare e riassociarsi con l’eccezione della pianta di cannabis, considerata sacra da molte antiche religioni mondiali.
Già adesso è impossibile continuare a mentire al mondo. Tutti ormai lo sanno. Tutti sanno come agiscono il CBDA,il CBD, il THC,il THCA ed altri cannabinoidi. Come funziona il sistema degli endocannabinoidi sia presente in tutti I vertebrati che vivono in questo pianeta. Anche se queste sostanze saranno dichiarate legali elusivamente per uso terapeutico, la gente non rinuncerà ad auto-somministrarsi la cannabis. Il controllo su questa pianta è terminato.
Voler controllare la sola pianta che stimola il sistema degli endocannabinoidi , cosa che è successa finora, è come voler controllare l’aria o l’acqua del pianeta…
ACDB
Nel frattempo in Italia, 218 politici si sono uniti all’intergruppo parlamentare guidato da Benedetto Della Vedova,attuale sotto-segretario agli Affari esteri che nel 1995 era stato arrestato per aver distribuito gratuitamente distribuito del’ hashish a Roma assieme ad altri membri del Partito radicale.La loro proposta di regolazione della cannabis ha ricevuto un po’ di sostegno anche da politici conservatori,mentre molti deputati conservatori e la Lega Nord razzista il cui simbolo sembra una foglia di cannabis deformata, sono contrari. La proposta sarà discussa in una conferenza di politica delle droghe indetta dal governo nel febbraio 2016.
L’estensione del gruppo dovrebbe fare calendarizzare il progetto nelle commissioni e farlo discutere possibilmente in Parlamento. Alcuni membri dell’Intergruppo vogliono avere delle regole rigide e sembrano voler pretendere una politica di “law and order” nelle grow room ed ostacolare la piccola cessione tra amici. Possibilmente ci sarà una pressione sul Parlamento per attuare delle politiche sulla cannabis efficaci e sicure e rendere possibile la coltivazione di cannabis no profit e di rendere tassabili I profitti del mercato privato.
Un punto critico è costituito dalla proposta controversa di un controllo anonimizzato dei coltivatori e dei cannabis club. L’on. Della Vedova in persona ha chiarito in una intervista che questa è misura atta ad aiutare I consumatori in caso abbiano dei problemi con la polizia a cui non sarebbe concesso l’accesso a questi dati personali sensibili. Alcuni politici che sono più vicini ai movimenti sociali suggeriscono ai consumatori di riprendersi I propri diritti e di interagire in termini critici con alcune di queste proposte. Dipende largamente da noi.
Enrico Fletzer
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