BOLLETTINO DI ENCOD SULLE POLITICHE SULLE DROGHE IN EUROPA
GENNAIO 2014
PROF. DR. LEGALIZZALA
Il quaranta per cento di tutti i professori tedeschi di diritto penale chiede la riforma delle leggi sulle droghe.
Normalmente i giuristi si trovano solo raramente unanimi e generalmente gli accademici si presentano all’opinione pubblica con delle monografie scientifiche. E’ dunque ancora più stupefacente, quando 106 docenti di diritto penale delle Università tedesche si riuniscono e compilano una risoluzione diretta ai deputati del Bundestag – certo, questo è successo nell’autunno 2013 .Il motivo di questa unanimità e l’urgenza di una risoluzione, che è stata sottoscritta da quasi il 40 per cento di tutti i professori che hanno una cattedra di diritto penale è „La necessità di una analisi dell’efficacia della legge sugli stupefacenti“.
In articoli o in saggi scientifici alcuni giuristi già da tempo ed isolatamente avevano espresso l’opinione che il diritto penale non è un mezzo adeguato per risolvere i problemi sanitari e sociopolitici dell’abuso di droga. Che adesso si rivolgano collettivamente e con un appello urgente ai legislatori chiarisce di quale misura nel frattempo sia cresciuta la distruttività e la contra-produttività della “guerra alle droghe”.
Nella introduzione della risoluzione si afferma:
„I firmatari intendono richiamare l’attenzione sugli effetti collaterali e le conseguenze involontarie della criminalizzazione di certe droghe.Si vuole esortare il Parlamento, di tener conto sia del suo compito di diritto costituzionale sia dei principi scientifici, della legislazione penale e della politica giudiziaria, in particolare con l’istituzione di una commissione di inchiesta.Sia dal punto di vista del diritto penale che dei risultati di ricerca empirici, vi è l’urgente necessità di giudicare l’idoneità,la necessità e l’adeguatezza normativa del diritto penale sugli stupefacenti e in caso di dedurre delle proposte di cambiamenti legislativi a partire da tale valutazione.“
L’urgente richiesta dei giuristi di riformare il diritto penale sugli stupefacenti è motivato da una parte dal globale “insuccesso della persecuzione penale della domanda- offerta di droga” e dall’altro dagli attuali “eccessi della criminalizzazione“ :
„Il finanziamento del terrorismo dei Taliban dentro e fuori dall’Afghanistan è di fronte agli occhi di tutti, in gran parte fondato sul mercato nero di eroina ed hashish. Inoltre le migliaia di vittime nell’attuale “guerra dei cartelli della droga in Messico sono imputabili per la gran parte ai profitti esorbitanti ricavati dal mercato nero,che genera una economia ombra estrema e globalizzata con ulteriore criminalità derivata con degli effetti destabilizzanti sui mercati finanziari globali e sulle economie nazionali.“
Ulteriore motivo di questa iniziativa lo fornivano i vari esperimenti sull’accesso liberalizzato e la cessione di droghe fino allora illegali, per esempio nei Paesi bassi, in Svizzera, Spagna e Portogallo dove non c’è stata la temuta espansione del consumo. Anche il governo statunitense sotto Barack Obama avrebbe, grazie alla cannabis terapeutica” attuato senza troppo clamore il cambio di paradigma dalla “guerra contro le droghe” verso strategie di politica sanitaria.“
A partire da questi sviluppi, così argomentano i professori, si evince la necessità di una commissione di inchiesta del Bundestag, dal momento che il legislatore ha un dovere di controllo “secondo il principio generale di proporzionalità della Costituzione rispetto alle leggi vigenti e che deve reagire rispetto ai cambiamenti evidenti della realtà sociale e nella scienza.“
L’appello al Parlamento è fondato inoltre su cinque tesi:
1. Con la proibizione delle droghe lo stato rinuncia al suo controllo sulla disponibilità e purezza delle droghe: Non l’effetto delle droghe è il problema ma è la politica repressiva che crea i problemi
2. Lo scopo della proibizione viene sistematicamente disatteso: la proibizione deve impedire l consumo dannoso di certe droghe.Ma in effetti essa non è in grado di raggiungere tale obiettivo.Lo dimostrano tutte le ricerche scientificamente rilevanti
3. La proibizione è dannosa per la società: essa stimola la criminalità organizzata e il mercato nero. Riduce i diritti civili e corrompe lo stato di diritto. Con massiccia concentrazione di potere dei cartelli e della mafia aumenta il pericolo del fallimento della società civile.
4. La proibizione è eccessivamente costosa:i cittadini diventano vittime della criminalità da approvigionamento. Ogni anni vengono investiti somme miliardarie per procedimenti penali,che potrebbero essere più sensatamente impiegati per la prevenzione e l’assistenza sanitaria.
5. La proibizione è dannosa per i consumatori: i consumatori sono discriminati, sottoposti a procedimenti penali e spinti ad intraprendere delle carriere criminali. Non esiste alcuna tutela per i consumatori e per i minori. Vengono incoraggiate forme di consumo rischioso e i consumatori sono esposti a malattie pericolose( per es. AIDS,epatite C).
Le conclusioni dei professori: „lo Stato non può danneggiare i cittadini con la politica sulle droghe. Per questo è necessario analizzare scientificamente i danni e i benefici della politica delle droghe senza pregiudizi di sorte. In quanto scienziati ci sentiamo particolarmente responsabili del rispetto dei principi teorici del diritto penale ma anche dell’astensione dello Stato dal controllo sociale se non come ultima ratio.“
Per delle persone che si occupano di politica delle droghe, queste tesi potrebbero non contenere molto di nuovo. Ma va senza dubbio sottolineato, che ora non più- come alcuni decenni fa e fino ad oggi-dei giovani studenti delle Università chiedono di “Legalizzarla”, ma anche dei professori posati e rinomati. Resta solo da sperare che la politica, il Parlamento legislatore, possa recepire questo urgente appello e che si renda finalmente attivo. Non solo in Germania, ma anche in Europa e nel mondo.
Di Mathias Bröckers
Mathias Bröckers, giornalista ed autore di libri a Berlino, ha scritto tra le altre cose “La riscoperta della canapa come pianta utile“ (con Jack Herer, 1993) e „L’imbroglio droga -Perché il proibizionismo sulle droghe stimola il terrorismo e danneggia la società.“ (2010)
NOTIZIE DALLA SEGRETERIA
Nei primi mesi del 2014, la segreteria si concentrerà sui compiti amministrativi e sui preparativi della campagna intorno all’incontro di marzo delle Nazioni Unite a Vienna.
Inoltre noi parteciperemo ad un incontro di ACMEFUER, il Cannabis Social Club di Fuerteventura, in Spagna, il 18 & 19 gennaio.
Il direttivo e la segreteria di ENCOD augurano a tutti voi un felice nuovo anno!