BOLLETTINO DI ENCOD SULLE POLITICHE DELLE DROGHE IN EUROPA
LUGLIO 2014
Cannabis Liberation Day ad Amsterdam: La legge dello svantaggio di chi parte per primo
Attivisti, compagnie, consumatori e coltivatori di cannabis di tutta Europa si sono radunati il 15 giugno ad Amsterdam per celebrare il Cannabis Liberation Day, l’ annuale festival gratuito organizzato dalla VOC( l’associazione per l’abolizione della proibizione della cannabis). La politica olandese sulla cannabis continua a soffrire gli effetti de ‘La legge dello svantaggio di chi parte per primo’.
La sesta edizione del ’Cannabis Bevrijdingsdag’ si è svolta in una nuova location, il delizioso Flevopark di Amsterdam ed ha attirato visitatori provenienti dal Belgio,Germania, Gran Bretagna, Spagna, Francia, Repubblica Ceca,Italia e anche dal Dubai. Si è parlato molto in questa sede della dismissione della politica olandese sulla cannabis,che una volta era tollerante e pragmatica. Nel corso degli ultimi quindici anni le cose sono andate di male in peggio, con un continuo calo del numero dei coffeeshop da oltre 1500 negli anni Novanta sono passati agli attuali circa 600 di oggi e con l’introduzione di misure repressive come il ’ pass per l’erba’ e la proposta di un massimo di 15% thc per la cannabis.
Ma perché un paese che è divenuto famoso (ed infamato) nel mondo per la sua politica liberale sulla cannabis ha adottato una politica di tolleranza zero, un approccio da guerra alle droghe, proprio nel momento in cui il resto del mondo si sta muovendo verso la liberalizzazione?
La risposta potrebbe risiedere ne ’La legge dello svantaggio di chi parte per primo’, coniata dallo storico olandese Jan Romein nel 1937.
Uno degli esempi che Romein utilizza per spiegare questa legge è costituito dai lampioni stradali di Londra, una delle prime città del mondo che ha introdotto su larga scala l’illuminazione stradale.L’ elettricità non era stata ancora inventata, così che i lampioni di Londra venivano alimentati con il gas.
In quel periodo altre città seguirono passo passo l’esempio,in una situazione in cui l’elettricità era già disponibile , così che queste città installarono fin dall’inizio dei lampioni elettrici.
La posizione da capolista di Londra si rivelò essere uno svantaggio quando si trattò poi di modernizzare il sistema.
Esiste una stringente analogia con quel che è successo alla politica olandese sulla cannabis durante gli ultimi quindici anni.
Nel 1976, i Paesi Bassi erano stati il primo paese al mondo a decriminalizzare l’uso e il possesso di piccoli quantitativi di cannabis per uso personale. Per rendere possibile questo, fu introdotta una separazione tra i prodotti di cannabis e tutte le altre sostanze elencate nella ’Opiumwet’ (la Legge sull’Oppio, che si occupa di tutte le droghe illegali).
Questa differenziazione legale veniva accompagnata da una separazione dei mercati delle droghe. Lo scopo era- e lo è ancora- di creare una situazione in cui le persone che vogliono comprare della cannabis lo possano fare in un ambiente sicuro,dove non sono esposte ad altre droghe illegali con maggiori rischi sanitari, come eroina e cocaina.
Tanto per smentire una concezione errata molto diffusa, tuttora diffusa dal governo odierno: i coffeeshop non furono mai ‘progettati’ dalle autorità. Le prime linee guida di polizia erano mirate ai cosiddetti ‘house dealer’,che operavano in centri giovanili sussidiati come il Paradiso e il Melkweg. E’ solo grazie a degli imprenditori intelligenti che si sono formati i coffeeshop come li conosciamo oggi. Questo è successo più in contrasto che con il favore dei governi dell’epoca.
Ma torniamo velocemente al 2014. Il mondo è cambiato piuttosto radicalmente. Sono finiti i giorni in cui l’Olanda era l’unico paese che aveva una politica liberale sulla cannabis. La lista degli stati che hanno decriminalizzato o legalizzato la cannabis sembra crescere di mese in mese: l’Uruguay, Denver,lo stato di Washington,la Spagna,il Belgio,il Portogallo, la Repubblica Ceca… Mentre noi stiamo ancora impegnati a battagliare con i lampioni stradali a gas, questi paesi hanno adottato delle soluzioni molto più pratiche.
La proposta del governo di limitare il contenuto di thc nella cannabis venduta nei coffee shop al15% sembra rappresentare il punto più basso mai raggiunto nel declino della politica olandese. La separazione fondamentale tra la cannabis da una parte e le droghe come eroina o crack dall’altra saranno abbandonate se il governo dovesse riuscire a far passare questi provvedimenti. Ogni tipo di erba o di hashish che contenga più di 15% di thc sarà considerata una droga pesante. Di conseguenza i coffeeshop che dovessero mettere in vendita ’ cannabis di tipo forte’ saranno chiusi per aver distribuito ’ droghe pesanti’. Dei pacifici coltivatori di cannabis potranno esser perseguiti e processati come produttori di anfetamine ed eroina.
La VOC sta lavorando duramente per convincere i membri del parlamento che questa misura è tanto pericolosa quanto assurda. E’ la vera essenza della moderna politica olandese sulle droghe ad essere in gioco.
Tanto per peggiorare le cose: ’Raad van State’,il consiglio di stato,un importante consiglio del governo sulle questioni legali, ha approvato il divieto di accesso dei turisti all’interno dei coffee shop con una sentenza da da tempo attesa che è stata pubblicata in data 18 giugno .
Il ìConsiglio di Stato ha sentenziato come il divieto di accesso a non residenti nei Paesi bassi nei coffeshop non costituisce una forma di discriminazione, ma che è invece concesso ai fini di combattere il flagello del ‘turismo della droga’.
Il ministro olandese di Grazia e Giustizia, Ivo Opstelten ha sempre sostenuto la ‘eventualità’ che tutti i coffee shop siano chiusi ai non residenti, compresi quelli presenti ad Amsterdam. Ma in questo momento , solo il circa 15% di tutti i coffee shop olandesi- quelli presenti nelle tre province meridionali sono costretti a chiudere le porte ai non residenti. Questo gap Nord-Sud sembra tutto l’opposto di una politica nazionale credibile e coerente.Questa gestione riassume piuttosto bene la politica olandese sulla cannabis del 21mo secolo: tutto l’opposto di qualcosa di credibile e coerente.
Le buone notizie sono che la Legge dello svantaggio di chi parte per primo non si applica più ai Paesi bassi. Barcelona ha oltre 250 Cannabis Social Club,mentre Amsterdam dispone di soli 200 coffeeshop. L’Uruguay ha legalizzato la cannabis a livello nazionale. Noi olandesi siamo stati superati,il primo posto se ne è andato per sempre. E in questi giorni, l’illuminazione di Londra è alimentata dall’elettricità,o non è così?
di Derrick Bergman
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