IL BOLLETTINO DI ENCOD SULLA POLITICA DELLE DROGHE IN EUROPA
N° 28. APRILE 2007
UNA QUESTIONE DI PRINCIPIO
I ‘riformisti’ delle politiche sugli stupefacenti provano a cambiare leggi basate su principi ideologici e non sull’evidenza. E’ per questo che la nostra è una battaglia difficoltosa. Partendo da una posizione in cui ci considerano nel migliore dei casi degli idealisti e nel peggiore dei criminali, dobbiamo contrastare argomentazioni moraliste con l’ evidenza dei fatti, il pregiudizio con la trasparenza, l’ ignoranza con l’ informazione. Per aprire una breccia nel muro della proibizione internazionale sulle droghe che provocherà il collasso dell’intera struttura dobbiamo rimanere pazienti, creativi e soprattutto positivi.
Alla 50esima sessione della commissione delle Nazioni Unite sulle droghe narcotiche, conclusasi il 16 Marzo scorso a Vienna, é stata presa la decisione di includere il feedback delle NGO (Organizzazioni Non Governative) alla Sessione Speciale dell’ Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulle droghe che avrà luogo nel 2009.
A questo meeting, é stato annunciato, sarà fatta una dichiarazione obiettiva, scientifica e bilanciata sulla situazione mondiale delle droghe. Naturalmente le organizzazioni e persone che ufficialmente avranno l’autorizzazione a fornire tale feedback saranno attentamente selezionate dall’Ufficio sulle Droghe e i Crimini delle Nazioni Unite. Uno dei partner preferiti a livello europeo dell’ UNODC è la piattaforma Città Europee Contro le Droghe (ECAD), creata da poliziotti Svedesi e composta da autorità locali tutte a favore di un approccio ‘tolleranza zero’.
I feedback delle NGO ora sono un principio accettato di buona amministrazione.
Ma fino a quando é limitata alla cerchia di coloro che condividono gli stessi sbagliati punti di partenza dei policy-makers, dovremo trovare altri modi per far arrivare il nostro messaggio.
A maggio la Commissione Europea presenterà il suo piano per un dialogo con la società civile sulla politica della droga all’interno della UE (seconda metà del 2007)
In Europa, i cittadini che vogliono ottenere un sistema trasparente e regolamentato di approvvigionamento di cannabis ai consumatori vengono ancora trattati come criminali. Il 6 di Marzo quattro membri dell’associazione Francese Barracanna sono stati citati in tribunale per aver venduto semi di cannabis, presentato la cannabis in maniera positiva e per uso personale di cannabis. Barracanna consegnava i semi ed altri materiali per coltivare essenzialmente a coloro che crescevano per proprio consumo. Nondimeno il PM ha chiesto 15 mesi di prigione per il presidente dell’associazione e 12 mesi per altri 3 membri. Il verdetto sara emmesso il 3 di Maggio.
Il 9 Marzo, ‘Nonno Cannabis’ Pat Tabram (68enne) é stato condannato a 250 ore di servizi sociali e ad una multa di 1’500 euro per aver coltivato e fornito cannabis a chi ne facevo uso a scopo terapeutico nel Regno Unito. Il Giudice ha detto alla Giuria che non potevano prendere nemmeno in considerazione l’uso terapeutico della cannabis, così hanno dovuto emettere una sentenza di condanna basata solo sull’evidenza.
Il 28 Marzo ad Antwerp il PM Olivier Lins ha chiesto lo scioglimento dell’associazione “Trekt Uw Plant”, fondata da attivisti Belgi per permettere ai cittadini la coltivazione della loro cannabis in una piantagione collettiva all’ interno di un ambiente sano e sicuro. Trekt Uw Plant opera sulla base di una pianta per ogni membro adulto, il che è permesso da una linea guida ministeriale del Gennaio 2005.
Ciò nonostante Lins vuole che venga condannata come organizzazione criminale fondata appositamente per violare la legge (la giudice ha rigettato l’ accusa e respinto la richiesta di 5 anni di carcere, assolvendo 3 persone e condannandone 2 a 15 euro di multa. Il completo proscioglimento è impossibile, ha detto, in quanto la coltivazione della cannabis rimane illegale, anzi il Decreto Reale del 2003 e le linee guida ministeriali del 2005 non devono essere seguite. La sentenza è stata emessa il 25 Aprile, ENCOD non è d’ accordo con l’ interpretazione della normativa sulla coltivazione della cannabis e ricorrerà in appello, il che significa che in Belgio “lo status legale della coltivazione della cannabis per uso personale non è abbastanza chiaro”, ndr ).
Come comprendere la reazione delle autorità in queste tre iniziative? Chi beneficia dal punire persone che cercano di stabilire una salutare e sicura alternativa al mercato illecito delle droghe?
Chi trae profitto dalla continuata mancanza di regolamentazione e controllo, chi ha le tasche piene dei 400 miliardi di EURO che vengono prodotti dall’economia illegale della droga ogni anno?
La criminalizzazione degli attivisti che evidentemente mancano di qualunque intento criminoso corrisponde forse ad un’ agenda segreta ?
Ulteriore confusione viene creata dai media tradizionali, che pare non abbiano alcun problema a vendere informazione manipolata e dubbia quando si tratta di droghe, basta che il messaggio sia quello “corretto”.
Il 18 Marzo il britannico ‘Independent On Sunday’ ha pubblicato un editoriale con il quale si ‘scusavano’ d’aver preso posizione contro la proibizione della cannabis dieci anni addietro. Secondo l’ IOS, “l’ evidenza” adesso suggeriva che la potenza della cannabis era drammaticamente aumentata, perciò lo status illegale attuale della cannabis sarebbe giustificato dai rischi per la salute.
La IOS ha seriamente errato. I rischi alla salute sono causati precisamente dal fatto che le droghe sono illegali. Nessun sostenitore della riforma delle politiche sulle droghe sosterrà mai che alcuna droga sia sicura. Tutti gli usi di droghe comportano rischi ed é esattamente per questo che neccessitano d’essere appropriatamente regolamentate e controllate.
Infine, arrivano messaggi contradittori dagli scienziati quando c’è di mezzo la cannabis. La rivista medica ‘The Lancet’ il 23 Marzo riporta che l’alcool ed il tabacco possono essere considerati come più dannosi rispetto alla cannabis. C’ è qualcuno che sostenga che questi prodotti dovrebbero essere proibiti?
La proibizione non ha mai funzionato ed ha sempre incrimentato la potenza delle sostanze proibite e la violenza associata con la loro vendita.
Sotto il proibizionismo negli Stati Uniti del 1920, l’ alcool divenne terribilmente pericoloso e la sua potenza aumentò a dismisura. Quand’ é che veramente impareremo da questo sbaglio?
ENCOD continuerà a combattere il moralismo con la ragione, gli approcci repressivi con le alternative positive. Seguiremo da vicino il dibattito sulle droghe e la società civile nell’ Unione Europea. Molti membri ENCOD sono impegnati in molti paesi nella Global Marijuana March che quest’ anno si terrà il 5-6 Maggio in oltre 200 città del pianeta.
By: Joep Oomen (with the help of Peter Webster) – encod.org
tradotto da: Dr.J, paziente sm milanese