BOLLETTINO DI ENCOD SULLE POLITICHE DELLE DROGHE IN EUROPA
GIUGNO 2012
NON C’E’ PIU TEMPO DA PERDERE, IL PROIBIZIONISMO E’ FALLITO
All’indomani della deludente Convenzione del 2012 della UNODC a Vienna e del 50mo anniversario della firma della Convenzione Unica sulle Droghe Narcotiche(1961),esiste una ampia reazione sociale, scientifica e politica a favore della riforma e della modernizzazione del sistema globale di controllo delle droghe.
Il sistema globale di controllo delle droghe fu creato, in teoria, per fare del mondo un posto più sano e più sicuro “eliminando o significativamente riducendo” offerta e domanda di droghe illecite. Come indicato da numerosi rapporti e tra ii più importante il rapporto “Reuter- Trautmann ” finanziato dalla Commissione europea, cinquanta anni di proibizione hanno prodotto un risultato diametralmente opposto:l’aumento sia della domanda che dell’offerta.Dal momento che le politiche di proibizione sono fallite nei loro obbiettivi primari, con i costi che superano ampiamente tutti i benefici, esiste un bisogno urgente di riformarle verso una regolamentazione legale.
Addirittura un certo numero di ex funzionari statunitensi, i cui predecessori avevano iniziato questa politica criminale, hanno recentemente dichiarato come la guerra alle droghe sia chiaramente fallita, con grandi costi per la società e per l’economia (aumento degli arresti, dei decessi, dei danni ai consumatori, della criminalità collegata all’abuso di droghe e ai costi della repressione), mentre essa favorisce straordinari profitti per il crimine organizzato e risulta in un’aumentata corruzione statale e sociale.
Gli effetti della proibizione sono immensi. Il rapporto del 2011 del Centro Europeo di Monitoraggio delle Droghe e della Droga-dipendenza (EMCDDA) afferma che l’Europa affronta nuove sfide riguardanti gli schemi di consumo di droghe e di traffico mentre ci “sono indicatori preoccupanti di sviluppi nel mercato delle droghe sintetiche, e più in generale , nel modo in cui i consumatori di droghe utilizzano attualmente una gamma molto più ampia di sostanze. L’uso di varie sostanze, compresa la combinazione di droghe illecite con l’alcool, e qualche volta medicine e sostanze non controllate, è divenuto lo schema dominante dell’uso di droghe in Europa.”
Secondo i dati ufficiali del “Rapporto mondiale sulle droghe dell’UNODC del 2010”, dal 1998 la produzione globale di oppio è aumentata del 78%,mentre la produzione di cannabis e di cocaina mostra dei trend crescenti ogni anno. In Europa i consumatori di cocaina sono raddoppiati nell’ultimo decenne, mentre si stima che globalmente tra i 155 e 250 milioni di persone (3.5 al 5.7% della popolazione mondiale trai 15 e i 64 anni) hanno utilizzato sostanze illecite almeno una volta nel 2008. Il rapporto stima che ci siano 5 milioni di consumatori cocaina e 3.5 milioni oppiacei in Europa,mentre tra i 16 e i 38 milioni di persone a livello globale siano consumatori di droga problematici nel 2008, rappresentando dal 10% al 15% di tutte le persone che usavano droghe quell’anno. I consumatori di cannabis a livello globale sono stimati essere 190 milioni e in Europa circa 30 milioni.
Secondo lo stesso rapporto il turnover annuale del mercato globale delle droghe illecite è stimato sui 400 bilioni di dollari USA, mentre il turnover annuale del mercato annuale della cannabis europea eccede i 35 bilioni di dollari.
Secondo il rapporto del 2008 del Centro europeo di monitoraggio per le droghe e la droga-dipendenza (EMCDDA) il costo del proibizionismo, cioè , la spesa pubblica correlata alla attuazione della politica delle droghe a livello europeo arriva a 34-40 mila miliardi l’anno ( il 90% rappresentato dal controllo e la repressione solo per il 10% da politiche sanitarie e di prevenzione). Lo stesso rapporto riporta che a livello europeo il 60% dei consumatori incarcerati per reati connessi alle droghe sono consumatori di cannabis accusati di possesso.
Nel mio paese,la Grecia, gli impatti della proibizione e delle politiche repressive sulle droghe sono più che imponenti nel corso dell’ultimo decennio. Il poli-consumo problematico è fuori controllo e si attende che aumenti in maniera drammatica dovuto alla crisi economica in corso,a causa del consumo aumentato da parte di giovani e marginali( cioè disoccupati) e diminuite spese sanitarie pubbliche. Nel 2011 quasi la metà della popolazione carceraria era detenuta per reati connessi alle droghe e la maggior parte per possesso ed uso, mentre vi era una aumento drammatico del 1000% di infezioni di HIV/AIDS tra i consumatori di eroina.Una nuova droga sintetica (Shisa) prodotta a partire da detersivi è emersa specialmente tra consumatori migranti di oppiacei nei centri urbani, sei mila persone aspettano in fila per programmi reitox con il metadone, mentre i consumatori problematici registrati di eroina superano le 27.000 persone che vivono in condizioni spaventose.
Pochi mesi fa abbiamo quasi avuto una vittoria ma il sistema politico instabile e i pagamenti per l’austerità hanno fatto in modo che non si realizzasse. Dopo sette anni di intensa campagna e di lobby siamo riusciti ad avere l’introduzione di una nuova proposta di legge nel parlamento greco che non avrebbe portato a delle soluzioni permanenti ma che si stava muovendo verso la direzione giusta, perché avrebbe decriminalizzato l’uso e il possesso di tutte le droghe ed avrebbe reso l’auto-coltivazione della cannabis per uso personale un reato minore. Sfortunatamente , una minoranza conservatrice si è contrapposta fieramente e quando la proposta di legge passava il comitato parlamentare non arrivava alla plenaria. Ora noi stiamo tutti sperando in una coalizione governativa progressista che dopo le prossime elezioni sblocchi la nuova legge sulle droghe.
Le nostre richieste sono più che mai cruciali.
Terminare la criminalizazione, la marginalizzazione e la stigmatizzazione dei consumatori di roga.
Sperimentare modelli alternativi di regolamentazione legale delle droghe, in particolare per la cannabis( la migliore pratica di Cannabis Social Clubs come viene esperimentata in Belgio e in Spagna deve esser ulteriormente promossa).
Offrire servizi di salute pubblica e di trattamento alle persone che ne hanno bisogno.
Assicurare che siano disponibili una varietà di trattamenti, inclusi programmi di trattamento con eroina, scambio di siringhe ed altri programmi di riduzione del danno.
Provvedere informazione scientifica neutrale su prevenzione e riduzione del danno.
Sostituire politiche sulle droghe e strategie di impronta ideologica e convenienza politica con politiche fiscalmente responsabili e strategie fondate sulla scienza, salute, sicurezza e diritti umani- e adottare criteri appropriati per la loro valutazione.
La comunità internazionale sta reagendo fortemente però e a tutti i livelli. Per un altro anno la Global Marijuana March, in più di 200 città a livello mondiale ha portato centinaia di migliaia di persone nelle strade per protestare per i loro diritti fondamentali e per chiedere più giuste ed umane politiche sulle droghe accanto alla legalizzazione della cannabis.
In America latina ci sono state molte iniziative nell’ultimo periodo di attuali ed ex capi di stato verso un modello di regolazione legale per combattere il crimine organizzato.
Il presidente del Costa Rica ha dichiarato recentemente che la legalizzazione delle droghe in America latina porterebbe ad una minore violenza e criminalità relativa al traffico di droga, seguendo l’esempio del presidente guatemalteco, mentre i presidenti di Messico e Colombia hanno pure espresso delle opinioni secondo questa linea.
I presidenti di Guatemala, Costa Rica e Panama hanno pure tenuto uno storico incontro di legalizzazione delle droghe recentemente, e per la prima volta , capi regionali di stato si sono incontrati esplicitamente per discutere di terminare la guerra alle droghe come la conosciamo.
Per concludere, le reazioni spasmodiche di repressione quali la recente introduzione del passaporto per l’erba nei Paesi bassi, dimostrano chiaramente i segni di una bestia che muore . Fino a quando la verità risplenderà, che è la migliore prevenzione, noi coltiveremo i nostri diritti fondamentali e lotteremo per le cose ovvie.
di Michalis Theodoropoulos
Membro del direttivo di ENCOD , assistente di un parlamentare europeo dei Verdi al Parlamento europeo