Di Joep Oomen, Encod
Trad. Enrico Fletzer
Grazie a Richard Branson,noi ora sappiamo che I membri dello staff dell’Ufficio Droga e Crimine delle Nazioni Unite sono state coinvolte nella stesura di un documento che chiede agli stati membri di decriminalizzare l’uso di droghe e il loro possesso per uso personale. Lunedì 19 ottobre, Branson ha pubblicato un documento interno dello UNODC che afferma che ‘decriminalizzare l’uso di droga e il possesso per il consumo personale è conforme alle convenzioni internazionali di controllo della droga e può essere richiesto per soddisfare gli obblighi sottostanti la legge internazionale sui diritti umani.’
La nota,che avrebbe dovuto esser pubblicata lo stesso giorno in cui si svolgeva una conferenza in Malesia, è stata ritirata dopo che Sir Richard l’aveva pubblicata, apparentemente su pressione del governo statunitense. Ma questo non è importante.Il solo fatto che questo documento sia circolato all’interno del UNODC dimostra come la gente che lavora per conto della comunità globale per trovare una risposta al problema della droga sono finalmente pronti a considerare il fatto che una parte significativa della popolazione non rinunceranno all’uso delle droghe solo perché sono illegali.
Tuttavia,non era il documento in sé, ma l’interpretazione datagli da Branson e da molti altri che ha creato il caso.Alcuni commentatori sono subito saltati alla conclusione che le Nazioni Unite avevano sollecitato la legalizzazione delle droghe, altri ritenevano che erano stati gli sforzi dei lobbisti delle NGO che avevano stabilito una svolta definitiva all’interno della burocrazia delle Nazioni Unite..
Sebbene sia comprensibile che le persone siano disperatamente in cerca di vedere qualche risultato per metter fine ad una delle più stupide invenzioni della storia umana,é un po troppo presto per cantare vittoria, per non parlare di distribuire dei premi.
Bisogna leggere bene il documento per capire il suo vero valore. La sua essenza , non fa altro che confermare quello che è scritto nelle tre convenzioni internazionali di controllo delle droghe, che hanno come sua preoccupazione onnicomprensiva la “salute e il benessere dell’umanità”.
Queste convenzioni impongono un duplice obbligo al controllo delle droghe nei confronti degli stati membri delle Nazioni Unite: “ ai fini di assicurare la disponibilità per fini medici e scientifici prevenendo al contempo la produzione illecita,il traffico e l’abuso di tali sostanze.“
La base della proibizione internazionale delle droghe,la Convenzione Unica sulle Droghe Narcotiche delle Nazioni Unite del 1961 descrive esclusivamente come ‘offese punibili … l’estrazione,preparazione,possesso,offerta,offerta per la vendita,distribuzione,acquisto,vendita,fornitura, brokeraggio,spedizione, trasporto, importazione ed esportazione di droghe’ ma non ne menziona l’uso.
In effetti le convenzioni delle Nazioni Unite non obbligano assolutamente I paesi a criminalizzare le droghe. Secondo l’Articolo 2 , paragrafo 5b) della Convenzione Unica sulle Droghe Narcotiche delle Nazioni Unite proibirà la produzione,manifattura,esportazione ed importazione,il commercio,possesso o uso di droghe qualora secondo la loro opinione le condizioni prevalenti la rendano il mezzo più appropriato per proteggere la salute pubblica e il benessere.Questo ‘se’ è stato utilizzato per permettere il possesso e le vendite di cannabis ai consumatori dal governo de Olanda negli anni Settanta,e per legalizzare l’intera catena dal governo dell’Uruguay nel 2012.
La dichiarazione del’ UNODC sul bisogno di decriminalizzare l’uso di droga non è cosa nuova. Quando ha assunto il suo incarico di direttore esecutivo nel 2010, Yury Fedotov affermava che l’uso di droga è un problema sanitario,non un crimine, e che I consumatori di droga hanno bisogno di trattamento, non di punizione.
Quel che è nuovo nel documento attuale è che il possesso di droga è stato messo nella stessa categoria, dal momento che è una conseguenza logica del fatto che é piuttosto difficile consumare senza possedere.
I veri danni collegati alle droghe sono causati dal fatto che esse sono produtti e distribuite in un contesto illegale. Quindi quando l’uso e il possesso di droga sono decriminalizzati, le persone continueranno ad esser uccise,torturate,imprigionate e rovinate a causa della guerra alle droghe.
In Italia l’uso di droga è stato decriminalizzato dal 1993.Questo non ha impedito alla polizia italiana di arrestare le persone per coltivazione e /o possesso di una quantità minore di droghe illegali, inclusa la cannabis. Negli ultimi 7 anni per lo meno tre persone sono morte durante o in segundo a questi arresti.
In Portogallo l’uso di droga e possesso di piccole quantità di droghe é stato decriminalizzato nel 2002. Ancora oggi alcuni consumatori di droga portoghesi continuano a prostituirsi per comprare le droghe, mentre altri continua a soffrire di dolori cronici ed utilizzano ogni genere di droghe chimiche perché il loro medico non gli prescrive la cannabis.
Per un adulto che vive nel 19mo secolo, tutta l’idea che lui debba chiedere il permesso allo stato per mettersi in corpo una sostanza sembra assurda. Il fatto che I governi abbiano attribuito il potere di decidere di questo alla burocrazia delle Nazioni Unite ci dice molto più di loro che delle droghe.
Con questo documento, l’ UNODC ha chiarito la sua propria irrilevanza rispetto al dibattito sulle droghe.
Le decisioni sul’ uso delle droghe devono esser fatte dalle persone che le prendono,le decisioni sulle politiche sulle droghe devono esser fatte dalle autorità locali tutte in accordo con le loro tradizioni politiche culturali e sociali.
Anche se la sua azione non ha contribuito a nient’altro che ad una crescente consapevolezza di questa realtà, Sir Richard Branson può ritenersi soddisfatto.