Lettera al presidente Federazione Russa, signor Vladimir Vladimirovič Putin
di Bushka Bryndova,membro di ENCOD ed ex Task Manager nel Programma di Assistenza Tecnica per la CIS della Commissione della Unione Europea(TACIS)
11 novembre 2014
Le sto scrivendo questa lettera come membro da molto tempo della Coalizione Europea per Politiche Giuste ed Efficaci sulle Droghe (ENCOD), una piattaforma di cittadini che si oppongono all’approccio di “guerra alle droghe” che i nostri governi hanno preso durante gli ultimi 50 anni.
Questo approccio ha avuto delle conseguenze disastrose. Il traffico illecito è un motore fondamentale dietro il crimine organizzato, e il grosso dei suoi profitti è sotto controllo da parte di potenti finanziari ben strutturati nel mondo occidentale.
Per questi motivi, io credo sinceramente dovrebbe prendere la sua strada su questa materia.
Lettera al presidente Federazione Russa, signor Vladimir Vladimirovič Putin
Per cominciare la mia lettera, Le invio i miei saluti cordiali. Forse Lei si ricorda di me quando eravamo in contatto all’inizio degli anni 90 a Bruxelles, quando Lei lavorava all’Ufficio del Sindaco di San Pietroburgo ed io ero impiegata alla Commissione europea al programma TACIS. Io La ho sempre tenuta in alta considerazione e quando Lei divenne il presidente russo ero molto contenta. Ora, dopo 14 , io credo ancora che fosse una scelta benedetta per il Suo paese. Dal momento che non sono d’accordo con la propaganda antirussa pregiudiziale nei nostri media mainstream mi sono unito al gruppo Facebook “Přátelé Ruska v České republice” (Amici della Russia nella Repubblica Ceca), qualche volta citato nei media russi. I suoi ranghi stanno crescendo costantemente.Abbiamo già oltre 7000 membri, che sono molto di più di molti partiti politici nel nostro paese.
Le sto scrivendo questa lettera come membro da lungo tempo della Coalizione Europea per Politiche Giuste ed Efficaci sulle Droghe (ENCOD), una piattaforma di cittadini che sono opposti all’approccio della “guerra alle droghe” che hanno preso i nostri governi durante gli ultimi 50 anni.
Questo approccio ha avuto delle conseguenze disastrose. Il traffico illecito di droghe è un motore di primo piano dietro il crimine organizzato, e il grosso dei suoi profitti è sotto il controllo di potenti interessi finanziari ben strutturati nel mondo occidentale.
Per questi motivi, io credo sinceramente che la Russia dovrebbe intraprendere la sua strada propria su questa materia.
Come primo passaggio, io credo che la Russia dovrebbe legalizzare la cannabis, strappare questa pianta dalle mani delle mafie delle droghe e restituirla al popolo.E’ solo un piccolo passaggio per un governo, ma un passaggio enorme per il diritto della umanità di utilizzare un rimedio scelto.L’attuazione di una base legale per regolare la produzione e distribuzione di cannabis:
1) creare una opportunità di produrre medicine naturali, a base di cannabis che renderebbe i pazienti russi meno dipendenti dai prodotti della industria farmaceutica.
2) porre la Russia in una posizione leader nella riforma internazionale delle leggi sulle droghe, e rinforzare la sua reputazione di paese modero con politiche sovrane basate sulla’ evidenza e non sui giudizi morali.
3) contribuire a ridurre il numero di dipendenti da alcool e droghe pesanti, dal momento che la cannabis può essere efficacemente utilizzata nel trattamento delle dipendenze.
Con riguardo all’impatto di questa misura per l’economia e la sicurezza pubblica della Russia, io La invito a considerare che i dati che sono presentati nello stato del Colorado (5.2 milioni di abitanti),dove la produzione e la vendita di cannabis per uso ricreazionale e medico è stato legalizzato il primo gennaio 2014. Alla fine di quest’anno, le vendite di cannabis hanno raggiunto quasi 300 milioni di dollari statunitensi,di cui 30 che vanno immediatamente allo stato per esser redistribuiti in vari programmi sociali.Nel frattempo, il crimine a Denver, la capitale del Colorado,é sceso di oltre un decimo.
In qualità di specialista esperto dell’utilizzo terapeutico della cannabis( con oltre 15 anni di esperienza), io posso chiaramente vedere che i benefici di questa pianta sono molto più alti dei danni che può causare e che sono spesso esagerati per ragioni politiche e commerciali.La cannabis non è pianta aliena in Eurasia; è la stessa pianta della canapa che è stata usata per molti secoli in Russia per utilizzi industriali, specialmente per la sua fibra resistente. La cannabis é anche una medicina popolare tradizionale utilizzata con successo per trattare un ampio spettro di malattie da un semplice raffreddore ad un cancro mortale senza pericolosi effetti secondari simili a quelli prodotti da medicine farmaceutiche.Le proprietà mediche della pianta sono soggette a studi scientifici intensivi che stanno confermando il suo ampio spettro di effetti terapeutici.
In Russia, la tradizione di medicina erboristica è sempre viva e la cannabis potrebbe contribuire a migliorare la cura sanitaria della sua popolazione. Naturalmente le preoccupazioni della parte di abusi dell’utilizzo della cannabis sono legittimi. Tuttavia, l’approccio repressivo nei confronti del mercato della cannabis ha fallito nella risposta a queste preoccupazioni. Attualmente, la gente che vogliono abusare della cannabis la troveranno piuttosto facilmente sul mercato nero, ma non i pazienti che ne avrebbero bisogno per il loro trattamento.
Alla fine di settembre, il ministro serbo della Sanità Zlatibor Lončar ha dichiarato che la Serbia sta considerando di attuare una regolamentazione legale della cannabis come una opzione per i pazienti. Questo è il passo giusto per una politica sulle droghe che è condotta sulla base della visione scientifica invece dei propri pregiudizi.
Io sono molto cosciente, Vladimir Vladimirovic, che attualmente Lei ha dei problemi molto urgenti e seri da affrontare. Ma io pure credo che come statista veramente responsabile Lei deve sempre pensare al futuro del Suo paese. Per questi motivi, io vorrei chiederLe di prendere un momento per considerare il mio suggerimento di cui sopra. Io confido nel fatto che dopo una riflessione seria Lei potrebbe trovare qualche interesse in questa. E credo pure che il Suo sostegno personale peserebbe molto, se questa questione dovesse divenire oggetto di una discussione pubblica.
C’é ancora un problema ancora più urgente che io vorrei chiederLe di considerare. Negli ultimi mesi la situazione in Crimea è diventata un test per la politica della Russia sulle droghe.E’ questa politica abbastanza matura da intraprendere alcuni nuovi passi? La Russia ha ora una chance unica di adottare i programmi di riduzione del danno che sono stati istituiti a Sebastopoli, Simferopol ecc. Io sto parlando di circa 140 persone chehe sono stati coinvolti nel programma di sostituzione con il metadone.Guardando alla situazione da un punto di vista puramente scientifico,tecnico, la Russia ha ora l’ opportunità di avvantaggiarsi di questa situazione e di condurre una esperienza pilota che potrebbe essere di grande valore per la modernizzazione della sua politica sulle droghe.
Io auguro a Lei e al Suo paese di superare pacificamente la presente crisi e di restituire alla Russia lo status di una potenza mondiale che a cui appartiene di diritto, mostrando il coraggio di guidare il mondo verso politiche più umane,giuste ed efficaci. Io credo sinceramente che questo renderebbe il mondo un posto più sicuro.
Con le mie più gentili memorie e sentimenti,
Bushka Bryndova, membro di ENCOD ed ex Task Manager nel programma di assistenza tecnica per la CIS della Commissione della Unione Europea (TACIS)
Con il sostegno del Comitato Centrale di Encod formato da Derrick Bergman (Paesi bassi), Elina Hanninen (Finlandia), Enrico Fletzer (Italia) e Janko Belin (Slovenia)