“LA REPRESSIONE NON FUNZIONA”
(Carel Edwards, direttore della Unità di Coordinamento sulle Droghe della Commissione Europea, il più importante funzionario dell’Unione Europea in riferimento alle politiche sulle droghe)
Bruxelles, 23 Febbraio 2010
Carel Edwards
Le attuali politiche sulle droghe nella Unione Europea hanno fatto più danno che bene. Questa è la conclusione di una audizione pubblica sulla politica delle droghe della UE che si è svolta nel Parlamento europeo a Bruxelles martedì 23 Febbraio.
Carel Edwards, direttore della Unità di Coordinamento sulle Droghe della Commissione Europea ha affermato nel corso dell’audizone che “noi sappiamo che la repressione non funziona. L’Europa si sta lentamente avviando per politiche più liberali sulle droghe.”
Lo scopo dell’audizione nel Parlamento Europeo era di discutere il cosiddetto rapporto Reuter Trautmann, che conclude sostenendo come la strategia antidroga dei paesi della UE sia fallita in molti modi.
Il rapporto Reuter Trautmann è il risultato di una ricerca sull’impatto delle politiche delle droghe sul mercato globale della droga negli ultimi dieci anni. E’ stato elaborato dal think tank statunitensesesese RAND Corporation e dall’ olandese Trimbos Institute, su richiesta della Commissione Europea.
Secondo il rapporto non vi è stato alcun impatto significativo sulla offerta e domanda di droghe illegali tra il 1998 e il 2007. Al contrario,il prezzo per le politiche repressive è stato un mercato illegale incontrollato, criminalità legata alle droghe e la diffusione di malattie come hiv/ aids. La spesa pubblica per le politiche sulle droghe nella UE è stimata esser 40 bilioni di euro per anno o di 80 euro per cittadino della UE.
La Commissione Europea è stata critica dalla piattaforma di ONG Coalizione europea per Politiche Giuste ed Efficaci sulle Droghe (Encod) che aveva organizzato l’audizione con l’europarlamentare greco Michail Tremopoulos.
– ” Le organizzazioni della società civile hanno avvisato per anni le autorità della UE che le politiche sulle droghe erano inefficaci e controproducenti, ma le autorità nazionali e della UE hanno ignorato questi messaggi” ha affermato Joep Oomen di Encod. “Le autorità locali e i cittadini coinvolti hanno un approccio pragmatico e che pensa in avanti rispetto alle droghe. L’Europa dovrebbe beneficiare da queste esperienze.”
A maggioranza dei 40 delegati presenti all’audizione hanno espresso un appoggio ad una politica sulle droghe basata sull’accentazione nella UE, includendo una cornice legale per la produzione, distribuzione e consumo di droghe.
Con l’eccezione di 5 persone, tutti i partecipanti hanno accettato la conclusione finale secondo la quale le politiche restrittive sulle droghe hanno fatto più danni che bene. “Per continuare queste politiche sarebbe una forma di negligenza criminale. L’Unione Europea ha la conoscenza che la proibizione non funziona. Ora essa dovrebbe agire a partire da tale conoscenza”, afferma Joep Oomen.
L’audizione ha prodotto varie raccomandazioni alle istituzioni della UE. Tra le altre, richieda l’organizzazione di un summit della Unione Europea per discutere strategie innovative sulle droghe non basate sulla proibizione, con delegazioni di autorità nazionali e locali, parlamentari ed organizzazioni della società civile. Essa pure richiede alla UE di rafforzare l’approccio della ‘riduzione del danno’ , per permettere ai cittadini di coltivare la cannabis per il loro uso personale e in generare per promuovere delle politiche sulle droghe che rispettino i diritti umani, le libertà individuali e la coesione sociale.
Le conclusioni dell’audizione saranno presentate all’incontro della Commissione delle Nazioni Unite sulle Droghe (CND) a Vienna dal’ 8 al 12 Marzo.