Fonte: Estense.com
21 marzo 2013
di Checchino Antonini
Assolti due giovani arrestati perché avevano quattro piantine e otto grammi di cannabis. La Fini-Giovanardi è illegale
Non è reato coltivare marijuana a uso personale. Storica sentenza quella emessa ieri dal giudice Franco Attinà del tribunale di Ferrara. In aula c’erano due giovani arrestati dai carabinieri due settimane fai carabinieri gli avevano trovato in casa quattro piante e otto grammi di marijuana.
Nel rito abbreviato, il loro difensore, Carlo Alberto Zaina di Ravenna, ha sollevato una questione di legittimità sull’art. 73 della Fini Giovanardi visto che gli stessi carabinieri avevano escluso che la detenzione fosse finalizzata alla vendita. La marijuana era destinata esclusivamente all’uso personale. Il sospetto di anticostituzionalità sta nell’equivalenza posta dai due dèmoni del proibizionismo nostrano tra cannabis, oppiacei e cocaina a dispetto delle direttive del Consiglio d’Europa che impediscono l’equiparazione tra droghe pesanti e droghe leggere. Identica questione di legittimità costituzionale è già stata sollevata dalla Corte d’Appello di Roma e sarà presto al vaglio della Corte Costituzionale.
Un’altra decisione del Consiglio d’Europa, del 2004, consente la non punibilità per un uso esclusivamente personale, laddove lo Stato lo ammetta (come l’Italia, appunto). Motivazioni accolte dal giudice che, come riporta l’ informatissimo Estense.com, è andato anche oltre. Anziché sospendere il giudizio e rinviare il motivo di legittimità alla Corte Costituzionale, è entrato direttamente nel merito, assolvendo gli imputati perché il fatto non è previsto dalla legge come reato.